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18. 04. 2024 19:10

Abbiamo davvero pensato ai nostri ragazzi?

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Uno dei riflettori che si sta progressivamente accendendo riguarda l’opportunità di riaprire le scuole di ogni ordine e grado a settembre. Il dibattito è aperto e, nonostante le continue rassicurazioni della ministra Azzolina, il sospetto che l’impennata dei casi sia stata innescata dal ritorno in classe di bambini e ragazzi si fa sempre più pressante.

A posteriori – ahinoi – andrebbe analizzato il “come” si sia decisa la riapertura delle scuole piuttosto che il “se”. Perché non è stato riorganizzato l’orario? Perché non si è agito sui tempi della città? Perché abbiamo dibattuto su termoscanner, mascherine e banchi senza aver prima condiviso questi temi? Come si è integrato il trasporto pubblico?

Le difese del Governo, in questo senso, appaiono molto deboli. Eppure sono stati spesi almeno 3 miliardi per riavviare la macchina. In tutto questo, purtroppo, si è persa di vista la qualità della didattica e della vita degli alunni e degli studenti in classe. Valeva la pena sottoporre adolescenti allo stress di non potersi rapportare oltremodo con i compagni? Era sensato far stare i ragazzi per ore con la mascherina sul viso?

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Insomma, l’impressione è che si sia imposta a tutti i costi la riapertura, perdendosi per strada gli aspetti psicologici che inevitabilmente influenzano (in alcuni casi irreversibilmente) la vita dei nostri figli. Con una certa superficialità si potrebbe dire di non essersi curati delle future generazioni pur di mettersi sul petto una medaglia che, in questi giorni, sta diventando sempre più un boomerang.

Nella cover focus di oggi vi raccontiamo di quello che crediamo sia un esempio virtuoso: il liceo scientifico Donatelli-Pascal di viale Campania ha provato a ribaltare i paradigmi dell’informazione, raccontando la realtà di queste settimane da dentro una struttura scolastica.

È l’inizio di un percorso grazie al quale, ogni settimana, vi sottoporremo dei veri e propri articoli di studenti 17enni. Punti di vista per nulla banali, oggi più che mai.

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