Sono oltre tremila le proposte arrivate dai cittadini milanesi per immaginare la città post-Covid. Un numero notevole, che dimostra che una delle caratteristiche di Milano e dei milanesi è la partecipazione non passiva alla vita della comunità, anzi, più che mai attiva, con proposte, richieste di maggiore attenzione, critiche quasi sempre circostanziate, precise, frutto di studio dei problemi e non sparate a caso.
Milano post-Covid, i consigli dei cittadini
Una presenza di competenze diffuse che non si limitano a guardare, osservare, ma che si mettono a disposizione per incidere. Dai consigli dei milanesi emerge nettamente la richiesta di una città più verde, con una mobilità diversa.
Più Zone 30, più piste ciclabili, più verde pubblico. Il sogno dell’assenza di traffico che si scontra con la necessità di molti di muoversi in auto e di poter parcheggiare: trovare una sintesi sarà una sfida decisamente impegnativa. Resta però la direzione di fondo, di lunga durata, che non può essere sottovalutata.
Già oggi, più o meno velocemente, stanno cambiando le nostre abitudini consolidate, e sempre più spesso preferiamo lasciare la macchina in garage o parcheggiata per spostarci con altri mezzi. Ci sono tendenze in corso che l’amministrazione può tentare di velocizzare o di organizzare il meglio possibile. Tra le tante proposte arrivate, un posto di riguardo lo ha la scuola.
Milano post-Covid, la pazienza delle famiglie
Su questo versante, così importante eppure così “abbandonato” dalla politica nazionale, si giocherà una delle partite più rischiose e difficili. Il limite della pazienza delle famiglie, dei genitori e anche dei più piccoli ha già raggiunto il picco massimo. L’incubo di scuole chiuse nel caso di una seconda ondata del virus in autunno va scongiurato in ogni modo possibile. Chiunque amministri la cosa pubblica deve esserne profondamente consapevole.
