Le parole hanno un peso. Soprattutto in questo momento d’emergenza. In particolare quando tutti sono barricati in casa, ligi a seguire le regole, ma altrettanto pronti a prendersi ogni millimetro di libertà se viene concessa.
Passeggiate, cortocircuito tra le istituzioni
Quanto avvenuto nelle ultime 36 ore tra Governo, Regioni e Comuni sulle passeggiate dei genitori con i propri figli è un vero cortocircuito. Andiamo con ordine. Martedì sera esce una circolare del Ministero dell’Interno che recita: «È da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione».
Poi la correzione, dopo i primi attacchi, anche da parte della Regione Lombardia: «E’ stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute».
Passeggiate, contatto Fontana-Lamorgese
C’è stata anche una telefonata tra il governatore Attilio Fontana e la ministra Luciana Lamorgese, prima di arrivare poi alla risposta del presidente della Società italiana di Pediatria e membro del Comitato Tecnico Scientifico Alberto Villani: «Se si esce di casa con un bambino rispettando le norme, per un motivo preciso e previsto dai decreti, si può fare».
Ma «non c’è alcun motivo per portare a spasso un bambino in carrozzina, non va fatto e può essere imprudente». Risultato: ieri – come documentato sui social di Mi-Tomorrow – c’erano un bel po’ di genitori a spasso e con carrozzine. Il pastrocchio è stato servito anche stavolta. Il più bel silenzio non fu mai scritto.