Il “rimpiattino” funziona: quanti lo chiedono?

rimpiattino
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Da oltre un anno, in diversi locali di Milano, c’è il “rimpiattino”. Si tratta, sinteticamente, della doggy bag, il contenitore che negli Stati Uniti è una consuetudine per portarsi a casa il cibo e le bevande ordinate ma non consumate al ristorante. L’iniziativa, ideata dalla Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi con Comieco, ha fatto il suo ingresso in 875 ristoranti in 22 città, tra cui Milano.

 

Ciò che più conta – spiega il consigliere di Fipe, Rodolfo Citterio – è lo spirito con cui i ristoratori si sono avvicinati a questa iniziativa: non si sono limitati ad esporre i contenitori, ma hanno sensibilizzato prima i loro dipendenti e poi i clienti. Tra gli avventori che hanno deciso di portare a casa le pietanze non consumate interamente durante la cena, tre su quattro hanno chiesto di poter utilizzare il rimpiattino per il cibo.

Solo il 16 per cento ha chiesto invece di portare con sé la bottiglia di vino avanzato. Secondo un sondaggio della Fipe, l’80% dei ristoratori ritiene che l’operazione abbia un impatto positivo per la sua attività a livello di immagine agli occhi degli avventori. https://casino-minsta-insattning.se/casino-med-minsta-insattning/ E ancora: il 76% dei ristoratori coinvolti non solo si dice pronto a ripetere l’esperimento, acquistando direttamente i rimpiattini, ma assicura che consiglierà anche ai colleghi di adottare questa buona pratica.


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