Quella di ieri è stata una ulteriore data storica per la Scala di Milano che ha riaccolto il pubblico per la prima volta dal 22 ottobre scorso, seppure a ranghi ridotti: non più di 500 spettatori che si sono distribuiti nei palchi e in galleria per rispettare le norme anti-Covid.
Un segno di rinascita come 75 anni fa
Il concerto diretto da Riccardo Chailly è stato un modo per ridare il benvenuto agli spettatori, visto che le attività non si erano mai fermate con 35 serate in streaming fra opera, balletto e concerti.
Oggi, però, è ancora di più una data simbolica: a 75 anni esatti dal concerto diretto da Arturo Toscanini che riaprì il teatro dopo la ricostruzione post bellica. Non a caso l’esibizione di ieri verrà trasmessa in streaming su Raiplay e sul sito del teatro e alle 16.45 su su Rai5 (con replica il 27 maggio alle 21.15) e alle 20.30 su Radio3.

E stamattina in teatro è stata scoperta una targa in ricordo del sindaco Antonio Greppi che fortemente volle la ricostruzione della Scala bombardata. Come già predisposto da Toscanini per il concerto del 1946, la musica non è stata preceduta da nessun discorso: le prime parole che il pubblico può apprezzare sono quelle dei cori “Patria oppressa” da Macbeth e “Va’ pensiero” da Nabucco di Verdi. L’appuntamento ha segnato anche il debutto scaligero del soprano “wagneriano” Lise Davidsen.