Ha chiuso l’Hotel Michelangelo. Un luogo messo a disposizione dal Comune di Milano per accogliere i positivi al coronavirus, i malati meno gravi, per consentire così un isolamento sicuro e alleggerire così le strutture sanitarie della città e non solo.
Hotel Michelangelo, una grande scialuppa
Ha ospitato circa 500 persone, che hanno potuto vivere un’esperienza sicuramente difficile in modo meno faticoso e più accogliente. E’ stata una grande scialuppa di salvataggio pensata quando altri si prodigavano a costruire astronavi che non sono però mai state lanciate nello spazio. Quello che abbiamo capito in questa pandemia è proprio l’importanza delle scialuppe rispetto alle astronavi. La sanità territoriale più delle grandi strutture.
Certamente servono e serviranno reparti di terapia intensiva e grandi ospedali, ma al tempo stesso è urgente ricostruire una sanità di territorio, che sappia intervenire tempestivamente prima che si abbia bisogno del ricovero. Certo, ora si sa meglio come agire in caso di positività e molti casi vengono trattati in tempo e con le terapie corrette.
L’Hotel Michelangelo e la necessità dei test
È e sarà necessario essere più rapidi con i test e soprattutto va fatto partire meglio il tracciamento. Dove i test e il tracciamento funzionano i focolai vengono più velocemente identificati e isolati. A differenza di altri paesi, in Italia c’è ancora molto sospetto sulla App per il tracciamento.
Ma dobbiamo sapere che gli strumenti a disposizione sono quelli, fino a che non ci sarà un vaccino. Perché nessuno, al momento, ci può dare la certezza che non ci sarà una seconda ondata in autunno, anzi molti esperti sostengono proprio il contrario.
Per questo, per esempio, l’Hotel Michelangelo chiude, ma quel modello è pronto a essere rimesso in piedi in caso di necessità. Essere pronti a ogni evenienza. Avendo imparato che c’è bisogno di tante scialuppe.
