Scuole. Si sperava che il lockdown avesse espresso il meglio e il peggio della politica e della società più in generale. Invece, questa fantomatica “Fase 2” sta mostrando che si può scavare ancora più nel fondo, a rovistare ancora più in basso rispetto a quanto siamo in grado di pensare e compiere.
Scuole e movida, uno scenario irrazionale
Lo Stato, dopo un’estenuante trattativa con le Regioni e dopo aver quindi trovato l’accordo con esse, ha dato il via libera alla riapertura di numerose attività e consentito una maggiore libertà di spostamento ai cittadini. Però poi, immancabilmente, arrivano voci di condanna sdegnata se le persone esercitano il diritto loro concesso.
Pensavate quindi di riaprire i bar, ma al tempo stesso vi aspettavate che ci andassero solo pochi eletti o temerari? Al tempo stesso, molti di noi, singolarmente, fanno lo stesso errore. Andiamo a correre o in bicicletta, portiamo i bambini al parco ma poi pubblichiamo indignati foto sui social in cui mostriamo quanto sia pieno il parco in cui siamo.
Pensa te che cattivi quelli che hanno pensato di fare la stessa cosa che facciamo noi. Si è completamente persa la razionalità. Se c’è un rischio di comportamenti non rispettosi delle normative, si usi la forza pubblica senza fare proclami, senza discorsoni in diretta, senza reprimende moralistiche.
Si chiuda ciò che non si è in grado di controllare, senza dare la colpa ai cittadini. È evidente anche al più sbadato che in ogni situazione pubblica ci sarà una percentuale, che ricordiamo però è molto piccola, di persone che non adottano comportamenti responsabili o che infrangono le regole.
Per questo le società si sono storicamente dotate della polizia e della forza giudiziaria. C’è poi una enorme idiosincrasia. Oggi possiamo andare a bere uno spritz, al ristorante, al parco, a farci un tatuaggio e anche tornare in palestra.
Ma i nostri bambini e figli non possono tornare a scuola. Però ci si indigna se li portiamo al parco. Appare tutto tremendamente irrazionale.