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20. 04. 2024 03:21

Il tapiro ad Ambra Angiolini: quando la satira non lo è più

Quello che abbiamo visto in onda ieri sera è qualcosa che avremmo voluto assolutamente evitare: stereotipo ed imbarazzo da parte di chi ha ancora il coraggio di definirsi un tg satirico

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Sul dizionario della lingua italiana alla voce “satira politica” si può leggere la seguente definizione: «Critica più o meno mordace (dal sarcasmo alla caricatura) verso aspetti o personaggi tipici della vita contemporanea». Dopo aver visto ieri sera la consegna del tapiro ad Ambra Angiolini viene da pensare che sia Antonio Ricci che la sua squadra di autori di Striscia alla Notizia debbano assolutamente riscoprire il termine sul quale hanno costruito il proprio successo.

Il tapiro ad Ambra Angiolini: un’inutile invasione di campo

La consegna del tapiro ad Ambra Angiolini a Milano può definirsi come un imbarazzante susseguirsi di luoghi comuni e stereotipi. A partire dall’associazione machista dell’uomo alfa Allegri pronto a mettere sempre al primo posto qualcosa di vitale importanza come il calcio, fino ad arrivare alla “gag” sulla svendita al miglior offerente della ex conduttrice di “Non è la Rai”, in quanto ancora una “bella donna”.

Quattro minuti di servizio in cui la sensazione che trasudava dal video era quella del no-sense per qualcosa assolutamente fuori luogo. Quattro minuti in cui la povera Ambra – che ricordiamo prima di essere un personaggio televisivo è soprattutto una donna – ha dovuto concedere un sorriso sforzato e districarsi tra domande alle quali non c’era motivo di rispondere e che toccavano una sfera tanto personale quanto dolorosa.

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«Del “ti faccio male e poi ti sfotto cantando una canzoncina”, perché tutto finisce sempre cosi, per sembrare un gioco – ha scritto la giornalista Francesca Barra in un lungo post su Instagram -. Questo è il Paese che consegna il Tapiro non per uno sfondone, un errore, ma per una questione sentimentale privata, delicata, forse ancora da elaborare e che sicuramente fa soffrire Ambra. Così ci pensa Jolanda, sua figlia, a rispondere lucidamente e a far capire che no, non è affatto un gioco. A loro, a Ambra Angiolini e a Jolanda Renga, non va un Tapiro ma una Coppa. E poi magari qualche scusa».

Quella di Francesca Barra è una sintesi perfetta che ci porta a porre un interrogativo: quanto ha ancora senso un programma come Striscia La Notizia? Non è la prima volta che il tg satirico – se così si può chiamare – finisce nell’occhio del ciclone. Dopo 33 anni di messa in onda vengono ancora riproposti gli stessi skatch e le stesse stucchevoli battute, più figlie dell’edonismo degli anni ’80, che specchio della realtà. Certo, il programma ha ancora un ottimo share, ma ormai non ha più nulla a che vedere nè con il giornalismo nè con la satira. Dopo l’ennesima “gaffe” non c’è più spazio neanche per una risata. Rigorosamente registrata.

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