I topi in piazza San Babila non sono proprio uno spettacolo. Ma nemmeno l’argomento sulla quale basare anche solo un giorno di campagna elettorale. Eppure le colonie di roditori che scorrazzano tra il verde del centro di Milano sono la spia di un problema che, secondo gli ambientalisti, affonda le radici ad almeno cinque anni fa.
«Esattamente il 25 giugno del 2015 con un nostro comunicato denunciavamo la presenza di cinque milioni di topi in città – spiega l’associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente -, il Comune smentì sdegnosamente. In quell’occasione denunciammo anche il totale fallimento delle derattizzazioni fatte con il veleno, e ribadivamo, come ribadiamo oggi che l’unico vero deterrente sono le reimmissioni delle colonie feline. Ci fecero passare per matti. Ma ora il problema torna alla ribalta e la questione dei topi nelle scuole, nelle piscine, negli spazi pubblici, nei parchi e perfino negli scantinati del tribunale ora viene denunciata da piu parti in maniera pubblica».
Secondo l’AIDAA «Milano si è riempita di bocconi avvelenati che hanno ucciso qualche centinaio di topi, ma hanno avvelenato anche decine di cani e altri animali a partire dagli uccellini che scendono nelle aiuole pensando di trovare del cibo ed invece trovano solo morte».
C’è chi sostiene che il nuovo allarme topi sia dovuto ai lavori nel sottosuolo, particolarmente invasivi e diffusi con i cantieri della nuova linea M4 della metropolitana. Intanto, è necessario un piano che dovrebbe prevedere la pulizia costante e lo svuotamento dei cestini dei rifiuti «almeno sei volte al giorno», secondo gli ambientalisti.
A ciò si aggiungerebbero una campagna di sensibilizzazione per la corretta gestione dei rifiuti, multe a chi abbandona per strada rifiuti organici e l’implementazione delle colonie feline.