Giancarlo Fisichella in esclusiva: «Perché Monza è unica»

giancarlo fisichella

A Monza ha legato i migliori ricordi di una carriera che non è finita: già, perché Giancarlo Fisichella oggi corre ancora. Lo fa nel Mondiale Endurance, dove ha vinto due volte la 24 Ore di Le Mans. Insomma, continua a divertirsi, dopo aver messo nero su bianco una vita in pista ne Il profumo dell’asfalto, biografia edita da Sperling & Kupfer. Sul Gran Premio d’Italia non ha dubbi: «E’ il più bello».

Quali emozioni le suscita parlare di Monza?
«Tanti bellissimi ricordi, a partire dalla Formula 3».

Partiamo da lì…
«All’inizio della mia carriera vinsi il Gran Premio Lotteria, abbinato proprio alla Lotteria d’Italia e feci incassare sei miliardi di lire ad un fortunato».

Poi?
«Il podio del 2006, diciassette anni dopo Alboreto, l’ultimo italiano prima di me a salirci».

Monza vuol dire Ferrari?
«Nel 2009 ebbi l’occasione di correre lì con la Ferrari, sostituendo Felipe Massa dopo l’incidente in Ungheria. Essere un pilota italiano alla guida di una macchina italiana sul circuito italiano, con tutti i tifosi che spingevano per noi: fu un’emozione irripetibile».

A livello tecnico, è un circuito che esalta?
«E’ un circuito bellissimo, unico, il più bello».

Perché?
«Intanto in altri circuiti non si usano i profili alari che si usano a Monza, non si fanno velocità impressionanti su ben quattro rettilinei con un carico aerodinamico bassissimo. Si arriva fino a 350 chilometri orari».

Nessun paragone?
«Il vecchio Hockenheim aveva analogie. Ad ogni modo, il Gp di Monza resta tra i più difficili da interpretare, devi frenare in variante in prima o seconda marcia, il che rende facile l’errore».

Chi le ha trasmesso la passione per i motori?
«Mio padre Roberto aveva un’officina di macchine, si occupava sia di carrozzeria che di meccanica. Ed era un appassionato di Formula 1».

E’ iniziato tutto in famiglia?
«A lui devo la possibilità di cominciare a otto anni col kart, facendo sforzi importanti. Poi sono andato avanti con le mie gambe».

Com’è la vita di un pilota?
«C’è bisogno di una grande preparazione psicologica, ma molti ignorano il fatto che occorra anche essere ben allenati fisicamente».

In che cosa, in particolare?
«Basti pensare che guidare una macchina in Formula 1 porta la frequenza cardiaca media a 160-170 battiti al minuto per tutta la durata della gara. E poi il collo, i muscoli delle braccia e delle gambe. Ci vuole preparazione a 360 gradi».

Oggi chi è Giancarlo Fisichella?
«Un pilota in Endurance. Dal 2010 ad oggi ho fatto tantissime gare, vincendo due volte la 24 ore di Le Mans. E’ un campionato molto duro, con grandi piloti e grandi squadre».

Con quali differenze dalla Formula 1?
«La più grande è la gestione della gara. Si divide la macchina con altri due piloti, coi quali bisogna trovare sintonia e amicizia».

Ha scoperto più umanità?
«E’ un aspetto importante, perché senz’altro in Formula 1 è più difficile instaurare rapporti d’amicizia. In Endurance si sta tanto insieme, ci si trova spesso. Per fortuna ho sempre lavorato con compagni fantastici e affrontato le gare con un lavoro di squadra totale: in 24 ore si fanno quasi trenta pit-stop».

Le piace la Formula E?
«E’ un campionato alternativo, molto diverso dalla Formula 1. A molti sembra il futuro grazie al format che porta le gare dentro le città. Ci sono stato a Roma e ho registrato grande entusiasmo».

Come a Monza?
«No, quello è unico.

Lo stesso di vent’anni fa?
«La Formula 1 ha avuto un momento di flessione, ma ora ho l’impressione che stia vivendo una fase di ritrovata passione. E l’appassionato, il ferrarista in particolare, non molla. Anche in tempi difficili».

Dalla Minardi alla Ferrari: tredici anni in pista
Romano, classe 1973, Giancarlo Fisichella ha corso in Formula 1 per tredici anni, dal 1996 al 2009, con Minardi, Jordan, Benetton, Sauber, Renault e Ferrari. Nel complesso, ha disputato 231 Gran Premi in carriera, raccogliendo 275 punti. Ha vinto tre gare (Brasile 2003, Australia 2005 e Malesia 2006), ottenendo quattro pole position e due giri veloci (entrambi in Spagna nel 1997 e 2005. Oggi gareggia con Ferrari-Spirit of Race nel Campionato del Mondo Endurance.


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