Verso Monza, Vettel-Leclerc e una Ferrari “cronica”

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Un giudizio sulla prima metà di stagione della Ferrari? Un refrain noto: «ampiamente al di sotto delle aspettative», giusto per celarsi dietro il politically correct. E nemmeno una eventuale quanto improbabile sfavillante seconda parte di stagione potrebbe sovvertire il giudizio. Quando parti per vincere, per essere l’anti-Mercedes e invece ti trovi spesso anche alle spalle della Red Bull, capisci che qualcosa è evidentemente andato storto.

Troppe le note stonate: a partire dalla progettazione di una vettura non affidabile e veloce solo su determinate piste fino ad arrivare alla strategia spesso e volentieri discutibile, il Cavallino ha dato costantemente l’impressione di essere in balìa degli eventi, come un’imbarcazione alla deriva in attesa di un aiuto che, però, difficilmente arriverà. La reazione di orgoglio a più riprese sbandierata da Mattia Binotto non si è quasi mai vista.

In questo mare agitato, Vettel e Leclerc fanno ciò che possono, mettendoci comunque del loro in quanto a errori, probabilmente causati anche dal voler andare oltre il limite per poter avvicinare gli avversari, Mercedes in primis. In questi mesi abbiamo sentito di tutto sulle guide Ferrari: «Leclerc è un campione» e «Vettel è bollito».

Si sa, la verità sta nel mezzo: il monegasco è un sicuro talento, capace di stare davanti al’ex campione iridato in numerose occasioni, ma deve ancora crescere e dimostrare tanto. È un potenziale campione, non ci piove, ma lasciamogli tempo. Il tedesco invece, tra la seconda parte del 2018 e la prima di questo 2019, ha commesso errori a tratti inspiegabili. Errori che, a questi livelli, non possono che essere sintomo di una tranquillità perduta.

Certo non si diventa quattro volte campioni del mondo per caso – sebbene la Red Bull dell’epoca corresse da sola -, ma quest’anno Vettel sta pagando cara l’eccessiva frustrazione per una vettura dapprima esaltata e che, alla prova dei fatti, si è dimostrata non all’altezza. E se si aggiunge la velocità di un giovane compagno assai ingombrante – in pista e non – fin dalle prime battute, ecco perché per questa convivenza la strada sembra senza irrimediabilmente in salita.


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