Sempre più pigri in cucina: spopola il food delivery

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Il food delivery piace agli italiani. Le ragioni? Varietà, versatilità, facilità di utilizzo e velocità. Ovunque, secondo l’ultimo osservatorio di Just Eat, si registra un incremento di ordini a domicilio che aumenta in modo esponenziale. «La crescita nei grandi centri urbani è fondamentale per creare una realtà radicata e consolidata e ci impegniamo ogni giorno per questo obiettivo, commenta Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.

 

I numeri. Secondo le stime dell’Osservatorio Just Eat, oggi il digitale rappresenta circa il 18% dell’intero settore del domicilio (quest’ultimo vale circa 3,2 miliardi di euro, valore totale del mercato del domicilio online e offline) mostrando un incremento pari a 7 punti percentuali in più di penetrazione del digitale, rispetto al 2018, e con un potenziale ancora molto consistente di espansione e sviluppo, soprattutto nei centri minori e in provincia.

La top 10 delle cucine più ordinate dà conferma della predilezione della pizza, un dato che rispecchia quanto accade a livello internazionale. In Italia la preferenza è per la variante margherita, seguita da diavola e da capricciosa. Secondo posto confermato rispetto al 2018 per gli hamburger, in particolare con il bacon cheeseburger, terzo posto per il giapponese, che conquista il podio con nigiri saké, edamame e uramaki Philadelphia.

Il cinese piace soprattutto in piatti come involtino primavera, riso alla cantonese e ravioli alla griglia. Al quinto posto ci sono i panini, che ingolosiscono con la versione che lascia libera scelta sugli ingredienti e al sesto la cucina italiana con cotoletta di pollo come piatto preferito; in settima posizione ecco il pollo che piace in particolare in piatti come pollo e patate, nuggets, alette calde e speziate.

Tendenze. Ci sono grandi novità nella classifica delle cucine che dimostrato la maggior crescita nel 2019, e che raccontano un atteggiamento di consumo più incline da un lato ai sapori tradizionali di paesi molto lontani, come Caraibi, Cina e Libano, e dall’altro a sapori più mediterranei, senza che manchi anche qualche golosità.

Re indiscusso e trend già incoronato nel corso dell’anno è il poké, che registra un dirompente incremento del 4.000 per cento di richieste, seguito da due novità che dimostrano curiosità e voglia di sperimentare sapori tradizionali molto diversi da quelli italiani: la cucina tradizionale cinese, con bao e ravioli, e quella libanese.

In città. La prima tappa del food delivery è Milano, che come cucina ordinata più in crescita attesta quella che gode del primato nazionale, ovvero il pokè (+16.000%). I più attivi nel food delivery sono i Millennials con il 58%, che reggono lo scettro di chi ordina di più a domicilio, soprattutto pizza, ma anche dolci.

Nel ranking delle professioni che ordinano di più ci sono in sequenza: impiegati con il 40%, studenti con il 30%, liberi professionisti con il 15%, seguiti da disoccupati con il 5% e casalinghe con il 2%.

IN PILLOLE

La pizza resta il cibo più ordinato, seguito da hamburger e giapponese.

Il poké, la cucina asiatica tradizionale (bao e ravioli) e quella libanese sono i nuovi trend protagonisti.

Gli uomini ordinano e sperimentano di più.

I Millennials si confermano la generazione più affezionata al food delivery e gli impiegati sono i professionisti più attivi.


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