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29. 03. 2024 09:47

World Pasta Day 2022, anche quest’anno rigorosamente al dente

In Italia continuiamo a coltivare il rito di una cottura “al punto giusto” ed esportiamo il il 61% della produzione all’estero.

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Ne siamo i più grandi consumatori, con circa 23 chili annui pro-capite, ma anche quelli che più di tutti, producendola nei nostri pastifici o preparandola nelle cucine dei ristoranti di 5 continenti.Oggi si celebra il World Pasta Day 2022 e una ricerca di Unione Italiana Food entra nei ristoranti italiani all’estero per mostrare l’anima del pasta lover globale attraverso lo sguardo di chi gli serve pasta quotidianamente.

Si celebra il World Pasta Day: il 61% della produzione nazionale va all’estero

E’ un amore perpetuo quello degli italiani per la pasta. Ma anche all’estero non scherzano visto che nel 2021 il 61% della produzione nazionale di penne, fusilli e spaghetti è stata destinata oltre confine: 2,2 milioni di tonnellate, in pratica 75 milioni di porzioni di pasta italiana che ogni giorno sono state proposte nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi.  Sfatando alcuni pregiudizi e falsi miti, dall’extra-cottura alle ricette che non troveremmo mai nei menù dello Stivale.

Emerge che per l’82% dei ristorati interpellati, (le punte più alte in Giappone e Francia), il consumo di pasta è aumentato, confermando una tendenza che avevamo già visto attiva nei consumi casalinghi, durante e dopo il lockdown). E infatti la pasta è molto importante nel determinare il successo del locale per il 67% dei ristoratori (addirittura l’80% in Francia e Germania).

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Il 50% dei consumi di pasta nei ristoranti è coperto da pasta secca lunga, come spaghetti, linguine, bucatini e soprattutto liscia. Si cucina seguendo il modello consueto (67%, con aficionados soprattutto in Francia e in Giappone), con acqua che bolle e fuoco acceso fino al raggiungimento dei tempi previsti, poi scolata a condita o al massimo (30%) risottandola (cioè cuocendola in padella con il condimento). Praticamente sconosciuta – 2% solo negli USA – la cottura cosiddetta passiva (pochi minuti di bollore poi fino a quando viene scolata a fuoco spento). Curiosità: il 22% dei ristoratori serve maxi-porzioni oltre i 100 grammi (addirittura il 60% nell’insospettabile Francia).

Per la Giornata Mondiale della Pasta non poteva mancare il coinvolgimento dei social: da inizio anno le conversazioni social con hashtag #pasta (non ultimo il dibattito internazionale sulla cottura passiva) hanno coinvolto oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo. E così il 25 ottobre, i canali ufficiali di WeLovePasta.it animeranno una maratona social con hashtag #globalpasta.

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