Si va verso la beatificazione di Maria Cristina Cella Mocellin, dichiarata venerabile da Papa Francesco. La ragazza di Cinisello Balsamo morì quasi 26 anni fa a 26 anni per salvare il figlio. Ora questo decreto di Papa Francesco, un passo importante verso la beatificazione della ragazza che rifiutò le cure per un sarcoma e si spense dopo il parto.
La storia di Maria Cristina Cella Mocellin
Quando morì Maria Cristina Cella Mocellin aveva già tre figli. Ma, rimasta incinta del più piccolo dei tre, rifiutò le cure, ritenute troppo invasive, per sconfiggere un sarcoma che l’aveva colpita a una gamba. Un gesto eroico, ricompensato ora da Papa Francesco con l’autorizzazione a rendere venerabile la giovane cinisellese. Un percorso verso la beatificazione che la vede al fianco di altre due persone: lacido Cortese, sacerdote dell’ordine dei Frati minori conventuali, morto a Trieste nel novembre 1944; ed Enrica Beltrame Quattrocchi, fedele laica morta il 16 giugno 2012.
Cinisello Balsamo vuole la sua beatificazione
Maria Cristina Cella Mocellin, nata e cresciuta a Cinisello Balsamo nella chiesa della Sacra Famiglia, nel quartiere Bellaria, ha sposato da giovanissima Carlo Mocellin e si è trasferita a Bassano del Grappa. Una prima diagnosi del sarcoma già a 18 anni, con la malattia che sembrava sconfitta prima di ripresentarsi a distanza di anni. A quel punto la decisione, condivisa con il marito. È morta il 22 ottobre 1995. A Cinisello Balsamo un gruppo di amici d’infanzia e di parrocchiani ha lavorato per la sua causa di beatificazione.