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Milano
19. 04. 2024 23:03

Coronavirus, notizie dalla cintura metropolitana fra servizi ridotti e corse al cibo

Un punto dai Comuni limitrofi al capoluogo: tante domande, altrettanti provvedimenti e la voglia (enorme) di normalità

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Il mercato si svolgerà? Gli uffici pubblici sono aperti? Sono le domande che in questi giorni si stanno facendo gli abitanti dei paesi del Milanese in quest’atmosfera da coprifuoco dovuta al coronavirus.

 

Coronavirus: notizie dall’hinterland

Pranzo al sacco per i poveri di Rho. A Rho il Consiglio comunale di ieri si è svolto regolarmente, ma a porte chiuse, e la seduta è stata trasmessa via streaming. Gli sportelli comunali restano invece aperti. Sono regolari i servizi socio sanitari assistenziali per i disabili diurni, mentre la Mensa dei Poveri fornisce solo il pranzo al sacco.

 
Fake news a Cologno. L’amministrazione di Cologno ha dovuto inviare un comunicato per smentire le voci circolate sui social di un caso di positività al coronavirus nella cittadina. Nella notizia falsa, si diceva anche di non uscire di casa se non per motivi di estrema necessità. Il Comune di Cinisello Balsamo fa sapere che fino a oggi sarà chiuso l’ufficio tecnico mentre fino a domenica saranno chiusi i Sevizi Scolastici Educativi, Tributi, sportelli Catastale e Cap. Venerdì 28 il mercato di Piazza Italia/Piazza Costa sarà limitato ai banchi che vendono generi alimentari. A Senago gli uffici pubblici rimangono chiusi a data da destinarsi.
 
Sospiro di sollievo a Sesto. Il Comune di Sesto San Giovanni ha reso noto che il suo cittadino di 78 anni ricoverato al San Raffaele è risultato negativo al coronavirus dopo le controprove eseguite all’ospedale Spallanzani di Roma. Ha annunciato che i centri commerciali Sarca e Vulcano possono rimanere aperti durante la settimana, così come i mercati, ma che, come da ordinanza regionale, saranno chiusi nel weekend, tranne per i punti vendita di generi alimentari. L’amministrazione fa sapere che nei centri commercial si potrà entrare “anche senza la mascherina”. Gli uffici comunali sestesi restano chiusi, tranne quelli essenziali di pubblica utilità; non chiudono invece a Melegnano, ma il Municipio chiede di evitare il sovraffollamento. A Opera il personale lavorerà dietro a sportelli dotati di vetrate in locali in cui viene potenziato il servizio di sanificazione. A Trezzano sul Naviglio hanno deciso di sospendere l’apertura al pubblico fino al primo marzo. In caso di urgenza bisogna prendere prima un appuntamento telefonico.
 
San Giuliano in allerta. Il Comune di San Giuliano chiede di limitare gli spostamenti non necessari, la frequentazione di luoghi affollati, e sottolinea l’obbligo per tutti coloro che hanno avuto contatti o che si sono recati nelle zone a rischio di comunicarlo al dipartimento di prevenzione di ATS Città Metropolitana di Milano. Il sindaco Marco Segala si è riunito con altri otto primi cittadini della zona sud di Milano per coordinare azioni precauzionali dopo che un uomo residente fino a un anno fa a Mediglia è risultato positivo al test. Diversi Comuni stanno mettendo in guardia i cittadini su chi approfitta della situazione d’emergenza fingendo di dover fare tamponi “porta a porta” per controllare chi è positivo al Covid-19.
 
I supermercati. Intanto anche nell’hinterland i supermercati sono stati presi d’assalto, come l’Esselunga di Pioltello o la Coop di Vignate. A Cinisello, davanti alla Coop di via Garibaldi, sono dovuti intervenire i carabinieri per calmare i numerosi clienti in fila per entrare.

Lettera dei sindaci:
«Tutele ai lavoratori»

Misure di sostegno richieste nero su bianco a Fontana.
I primi segni di crisi economica da coronavirus cominciano a vedersi anche nei paesi dell’hinterland. Il sindaco di Segrate Paolo Micheli ha inviato a una lettera al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana per chiedere misure di sostegno per i negozi di vicinato e per le piccole imprese della “Zona Gialla”. L’appello è stato firmato da più di 80 sindaci della Città Metropolitana di Milano, da Cusano Milanino a Rescaldina, da Assago a Trezzo sull’Adda. «Abbiamo potuto constatare di persona come nei bar, ristoranti, panetterie, saloni di bellezza, centri sportivi, per i piccoli artigiani così come per i lavoratori autonomi delle nostre città la presenza di clienti si sia ridotta al minimo e quindi gli equilibri economici degli esercenti, già spesso normalmente precari, siano destinati a diventare insostenibili nel medio lungo periodo».
Cassa in deroga. Nella lettera si evidenzia che anche per le piccole e medie imprese sono momenti difficili a causa della riduzione delle forniture di materie prime e degli ordini. «Riteniamo inoltre che debbano essere tutelati i tanti lavoratori e lavoratrici che ogni giorno garantiscono i servizi educativi e socio assistenziali nelle nostre comunità, ad esempio facilitando l’attivazione della Cassa in deroga, o dei tanti liberi professionisti che operano negli impianti sportivi e nelle palestre chiuse forzatamente».

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