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14. 09. 2024 08:42

Farid Shirvani: «Il basket dell’Urania come i miei tortellini»

Coinvolgente, smart ma anche “alla buona”, esattamente come i tortellini che tanto ama

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Farid Shirvani: «Il basket dell’Urania come i miei tortellini»

Farid Shirvani è un vulcano di entusiasmo ed energia e con una passione sfrenata per la pallacanestro. Quella che ha portato alla concretizzazione della collaborazione tra il 31enne bolognese di origini persiane e l’Urania, che attraverso la sua influenza social cercherà di espandere il proprio bacino d’utenza mediatico e di spettatori a palazzo.

Nell’intervista esclusiva che ci ha rilasciato, la sua voglia di crescere e far crescere il mondo Wildcats è strabordante.

farid urania milano
farid urania milano

Da dove nasce l’entusiasmo per questa avventura?
«Per me è normale quando si parla di basket. Nasce dalla passione per questo sport e dalla voglia di dare il mio piccolo contributo alla causa. In Italia il calcio oscura tutto il resto, per quanto lo ami e sia tifoso. È come quando un film ti piace così tanto che sai che piacerà a chi lo proporrai. Quando incontro qualcuno che non conosce Ritorno al Futuro, lo promuovo a spada tratta sapendo che è una scommessa vinta in partenza, perché non ci sono possibilità che non piaccia. Stessa cosa per il basket: so già che quando trascino qualcuno al palazzetto, uscirà felice, perché per me dal vivo è lo sport più bello da vedere».

Com’è arrivata l’opportunità di diventare brand ambassador di Urania?
«Sono sempre stato dell’idea che le opportunità non vengano a bussarti, ma devi andartele a cercare. Volevo portare il ruolo del brand ambassador in Italia: qui è inedito, ma oltreoceano è ben noto. Drake ne è l’esempio più conosciuto con i Toronto Raptors. L’America in questo ambito è fonte di ispirazione continua e io ci voglio provare».

Hai un pubblico trasversale sui tuoi social…
«Nel mio piccolo sì, ma almeno tre quarti non seguono il basket e questo può portare ad allargare il bacino. Persone che mi seguono, anche in realtà minori e città più piccole di Milano mi fanno sapere di essersi avvicinate alla pallacanestro perché vedevano le mie storie e questo mi fa molto piacere. Il basket crea momenti di condivisione e convivialità nei palazzetti, è un momento di festa. Ho deciso di proporre questo progetto proprio perché nessuno l’ha mai fatto».

Ed ecco l’Urania.
«Non la conoscevo, l’ho scoperta e mi ha colpito: Allianz Cloud fantastico e una società smart, giovane nel pensiero, all’avanguardia e con voglia di fare. Me ne sono innamorato. E poi la mia prima partita è coincisa con la prima vittoria in casa in A2! Mi sono appassionato, sono diventato tifoso e loro hanno visto un’opportunità. Milano è la città pioniera nel marketing, Urania lo è come società e ci siamo trovati».

Quali saranno i tuoi “compiti”?
«Diciamo che è un progetto embrionale che vuole crescere, nel quale crediamo entrambi: ci abbiamo scommesso e, ripeto, so che questa scommessa è vinta in partenza. L’obiettivo nel lungo periodo è di incrementare il brand awareness della società e portare nuovo pubblico. Spero di essere pioniere anche per altri personaggi come me che possano creare e sviluppare quel lato comunicativo che ad oggi manca alle società sportive».

Intanto sei anche riuscito a paragonare il basket ai tortellini…
«Il tortellino è talmente buono che se lo conosci non puoi più farne a meno: il basket è così. E il miglior basket è quello visto dal vivo, ha qualcosa in più, dà una soddisfazione incredibile».

Cos’è il brand ambassador?

Il ruolo da brand ambassador consisterà nella promozione attraverso i canali social di Farid del marchio Urania e di tutte quelle realtà vicine alla società milanese attraverso contenuti mirati che coinvolgano non solo i già tifosi o appassionati, ma anche quella fetta di pubblico vicina al 31enne, ma non ancora amante della palla a spicchi.

«Racconterò la mia avventura attraverso i miei Vlog appena si potrà andare al palazzetto o andando a vedere gli allenamenti (ora chiusi anche ai componenti dello staff comunicazione, ndr). Voglio raccontare il mondo del basket, la vita di una squadra attraverso contenuti che caricherò sui miei canali Youtube e Instagram».

Il numero che gli è stato “affidato” è il 33: “Nasce dal 3, perché è il mio numero fortunato, il mio preferito essendo nato il 3 gennaio. E poi è il numero perfetto, no? Però era occupato dal nostro playmaker e quindi l’ho raddoppiato. Chissà se, così, raddoppierà anche la fortuna…».

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