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29. 03. 2024 13:02

Il negazionismo irrompe a teatro, Beatrice Marzorati: «Vorrei rivedere quel prof e chiedergli perché»

Parla l’attrice interrotta da un professore negazionista durante lo spettacolo teatrale per il Giorno della Memoria

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Giovedì 26 gennaio, vigilia della Giornata della Memoria, lo Spazio Teatro 89 ospita la replica mattutina di Herr Doktor, spettacolo che analizza la propaganda nazista portata avanti dal ministro del Reich Joseph Goebbels. In scena Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce della compagnia Equivochi, in sala circa 200 persone tra professori e studenti invitati dalla Compagnia Carnevale che ha organizzato la rassegna Nessun confine.

L’attrice Beatrice Marzorati interrotta da un professore negazionista: «se a morire è anche solo una persona non è ugualmente atroce?»

A interrompere lo spettacolo un professore che si è alzato urlando «Questa è la vostra verità. Dite solo quello che vi fa comodo». La pronta risposta dell’attrice, «questa è storia», non è servita e il docente ha risposto asserendo che si trattasse di ideologia. I tentativi di convincere l’insegnante dell’Istituto superiore Curie-Sraffa di via Fratelli Zoia ad aspettare il dibattito post spettacolo sono stati vani e alla fine l’uomo è stato invitato a lasciare il teatro.

A scusarsi sono stati gli studenti e l’istituto in serata ha pubblicato una lettera per prendere le distanze dalle azioni del suo insegnante. «Il negazionismo è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico», ha dichiarando il ministro dell’Istruzione Giuseppe valicata, intervenendo sul caso. «Sono rimasta sconcertata, non mi era mai capitata una cosa del genere. Mi è venuto istintivo rispondere alla sua provocazione». Così l’attrice Beatrice Marzorati racconta lo spiacevole episodio che l’ha vista coinvolta allo Spazio Teatro 89.

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Cosa l’ha sconcertata maggiormente?
«Il professore ha contestato il numero delle vittime, ha parlato di cifre gonfiate. Io in scena stavo elencando tutti i morti, dagli ebrei ai soldati tedeschi perché la morte non risparmia nessuno quando si generano queste spirali di violenza. Ovviamente ci siamo documentati, ma se anche fossero stati meno, se anche fosse stata solo una persona a morire per colpa dell’ideologia nazista non sarebbe stato ugualmente atroce?».

C’è altro che l’amareggia?
«La gogna mediatica che si sta scatenando verso quest’uomo. Questo ci inquieta perché la persecuzione è da condannare a prescindere. Il professore si è comportato in maniera inqualificabile, ma l’odio genera odio e violenza».

Questo dimostra ancora di più l’importanza della Giornata della Memoria?
«Quello che è accaduto è uno stimolo a celebrare il Giorno della Memoria con maggior partecipazione. Dobbiamo ricordare quello che è accaduto e ci fa piacere che il teatro aiuti in questo. I dibattiti coi ragazzi sono stati molto costruttivi».

Le piacerebbe avere un confronto con questa persona?
«Sì. Vorrei capire perché ha agito in quel modo».

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