Scrive Melissa, 9 anni: «La cosa che mi ha colpito di più riguarda la scuola: la maestra non interrogava i figli dei fascisti perché aveva paura che i loro genitori la picchiassero se avesse messo un voto basso». Essere Alfiere della Repubblica prima di compiere 10 anni? È quello che è successo a 21 alunni della IV C della Scuola Primaria Gherardini di via Cittadini, quartiere Quarto Oggiaro, che un anno fa hanno partecipato a un progetto sulla Resistenza realizzato dalla Biblioteca rionale, gestita da Gisa Bianchi, bibliotecaria e membro dell’ANPI.
Cinque giorni fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 25 attestati d’onore di Alfiere della Repubblica e tre targhe per azioni collettive. Fra queste, spicca l’esperienza della IV C: «Un gruppo di bambini ha intrapreso, in collaborazione con l’ANPI, un percorso di riflessione sulla cittadinanza e di approfondimento sulla Costituzione italiana. Gli incontri con i partigiani hanno portato i ragazzi a interrogarsi sui valori di giustizia, di eguaglianza, di libertà. I racconti si sono alternati a giochi e dal progetto è nato anche un libro con le impressioni dei bambini, che sono divenuti essi stessi piccoli testimoni, consapevoli della nostra storia».
Gisa, com’è nato questo progetto?
«Nella sezione ANPI di Zona 8 mi sono sempre occupata delle scuole e, poiché spiegare la Resistenza ai più piccoli non è facile, ho organizzato giochi e spettacoli. Carmen Migliorini, insegnante della IV C, aveva visto un nostro spettacolo di burattini sulla storia del partigiano Giovanni Marzona e, insieme alla collega Silvia Di Paola, hanno deciso con grande coraggio di approfondire l’argomento con i propri alunni tramite un progetto che di solito viene proposto alle scuole medie».
In che modo?
«Con una serie di giochi da fare in biblioteca: Percorsi Partigiani, un gioco dell’oca dove ciascuna casella corrisponde ad un’azione da compiere – come cantare Bella Ciao, scoprire chi era la Gestapo, restare in prigione -, fino ad arrivare alla casella numero 25, quella della Liberazione. Poi c’è il Memory».
Il Memory?
«Venticinque schedine che abbinano una figura alla relativa spiegazione. Infine la Tombola, un tabellone dove i numeri nelle caselle corrispondono alle date della resistenza e alla storia dei personaggi».
Non sono mancate testimonianze attive, giusto?
«Esatto: abbiamo avuto la fortuna di avere con noi gli ex partigiani Giovanni Marzona e Lena D’Ambrosio, oggi scomparsa. I bambini li hanno incontrati e ascoltato i loro racconti: dalle riflessioni e dai loro disegni è nato il libricino Due partigiani: Alfa e Lena, che ha avuto il Patrocinio del Municipio di Zona 8, è stato stampato dalla Civica Stamperia e presentato un anno fa con una grande festa in Biblioteca. Per i bambini è stata una grande soddisfazione».
È un modello che proverete a replicare?
«Ci auguriamo di sì. Anche perché il nostro intento è quello di creare una staffetta di memoria, visto che tra un po’ i nostri testimoni non ci saranno più».
Come si diventa Alfiere della Repubblica?
La Presidenza della Repubblica ha istituito dal 2010 un Attestato d’Onore per premiare i minorenni che rappresentano un modello di buon cittadino. I premiati si distinguono nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure compiendo atti o adottando comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.
Le nomine. L’Attestato attribuisce il titolo di Alfiere della Repubblica. Viene concesso ai cittadini italiani, anche residenti all’estero e ai cittadini stranieri residenti, che siano nati nel nostro Paese o abbiano frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni. Le candidature possono essere inviate alla Presidenza della Repubblica da cittadini, associazioni, enti e Istituzioni, attraverso il presente modulo scaricabile al link https://www.quirinale.it/