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25. 04. 2024 15:30

Body Worlds, Angelina Whalley: «Insegniamo a prendersi cura del proprio corpo». Biglietti in omaggio con Mi-Tomorrow

La curatrice racconta la mostra: «Stimolante su salute, benessere e sul vivere il ritmo della vita»

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Body Worlds – Il ritmo della vita è la mostra sull’anatomia umana visitabile alla sala dei Mosaici della Stazione Centrale fino al 26 febbraio 2022. Si tratta della nuova esposizione realizzata con la tecnica della plastinazione dei corpi inventata dal dott. Gunther von Hagens e curata dalla dottoressa Angelina Whalley. L’intento è di spiegare le funzioni dell’organismo umano, mostrando in particolare le conseguenze di uno stile di vita scorretto, stimolando il visitatore a prendersi cura di corpo e mente.

Body Worlds in mostra in Stazione Centrale

In passato questo tipo di esposizione, che mette in posa in azioni di vita quotidiana corpi donati da volontari alla loro morte (e organi sani e malati) ha suscitato diverse polemiche. Al di là delle sensibilità individuali, a distanza di anni resta lo scopo didattico di una proposta che stimola il visitatore a riflettere sulla propria salute, a partire dagli studenti. L’organizzazione della mostra ha affermato che migliaia di ragazzi delle scuole hanno già prenotato l’ingresso. La curatrice Angelina Whalley ha risposto alle nostre domande.

Che differenza c’è fra Body Worlds – Il ritmo della vita e la mostra presentata a Milano dieci anni fa?
«L’esposizione di allora era focalizzata sul cuore. Questa volta ci concentriamo sulla vulnerabilità e sul potenziale del corpo mentre naviga nel 21° secolo. E’ una mostra multimediale, coinvolgente e stimolante su salute, benessere e sul vivere il ritmo della vita in un ambiente vivace e frenetico. Le nostre mostre vengono inoltre aggiornate per dare visibilità alle nuove tecniche di plastinazione, agli ultimi risultati sulla salute e con un look moderno».

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Rispetto a qualche anno fa la questione “etica” sull’esposizione di veri corpi umani è meno discussa e più accettata. Perché?
«Body Worlds affronta aspetti della vita e della morte allo stesso tempo. Per alcune persone questo può essere fonte di grande irritazione. Pertanto, specialmente agli inizi, si sono scatenate diverse polemiche. Ma bisogna dire che la stragrande maggioranza di critiche sono state avanzate da persone che non hanno mai visto la mostra e che quindi non hanno un’idea realistica di cosa sia veramente Body Worlds e del profondo impatto che può avere sulle persone. Nel frattempo, più di 50 milioni di visitatori hanno visto l’esposizione. Questo ha aiutato Body Worlds a essere altamente educativa e di ispirazione».

Da che età è consigliato visitarla?
«Non abbiamo previsto limiti di età, perché sappiamo che alcuni bambini sono più maturi rispetto ad altri e riteniamo che i genitori o i tutori dovrebbero essere in grado di determinare se il loro bambino è pronto per vedere la mostra. In generale è consigliata dai 12 anni in su, perché questo è il momento in cui i ragazzi studiano l’anatomia umana a scuola in modo più approfondito. Tuttavia, dipende anche dalla curiosità “positiva” che il bambino ha per il corpo».

Famiglie e scolaresche come possono prepararsi alla visita?
«Il nostro sito web offre alcune guide per studenti di vari livelli scolastici e una guida per le famiglie. Esse forniscono informazioni di base, rispondono ad alcune domande frequenti e offrono alcune attività da fare prima e dopo la visita. Ci sono anche foto, video e approfondimenti sul processo di plastinazione».

Quali sono le domande che pongono i ragazzi che visitano Body Worlds?
«Spesso riscontriamo molta curiosità su come funziona il processo di plastinazione. I giovani studenti chiedono se anche loro presentano questo aspetto all’interno del loro corpo o se gli organi e le ossa sotto la loro pelle sono come quelli al di là del vetro; sono sempre affascinati dall’apprendere che siamo davvero tutti uguali dentro. Ho sentito spesso le persone anziane dire che se ci fosse stata Body Worlds quando erano studenti, avrebbero imparato tanto di più e sarebbero state maggiormente interessate alla salute e alla scienza».

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