Dieci giorni fa hanno bloccato l’ingresso dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano e una settimana fa hanno organizzato un’assemblea su Zoom dove creare in concreto la prima rete di difesa della scuola.
Alla presenza di circa 60 persone fra studenti, genitori e professori hanno dato vita al Comitato in Difesa della Scuola, un organo che intende supportare le scuole nelle proprie rivendicazioni, facendo da collante per riuscire a dare una direzione unitaria alle azioni dei prossimi mesi.
Adesioni. Al momento si sono attivati i comitati degli istituti Manzoni, Vittorini, Virgilio e Steiner, ma altri sono in preparazione, con la partecipazione estesa anche a genitori e docenti.
«Già a giugno si parlava di trasporti, edilizia scolastica, assunzioni, finanziamenti, tutele sanitarie e altri temi che avrebbero permesso, se ci fosse stata la volontà, di non fermare per neanche un giorno la cultura nel nostro paese – sostengono i ragazzi del Comitato in Difesa della Scuola -. Ad oggi ci troviamo con le stesse necessità di otto mesi fa e nessun cambiamento. Chiediamo che a differenza dei mesi precedenti si agisca affinché si possa tornare al più presto a scuola. Il popolo della scuola è esasperato da continue promesse non mantenute e stravolgimenti repentini che si susseguono di giorno in giorno, senza alcun tipo di progettualità e certezze da una classe politica sempre più divisa. Non vogliamo più stare ai tempi del dibattito politico dettati dai nostri governanti, non vogliamo passare il nostro tempo a ragionare sui loro ritardi e sulla loro incompetenza; l’intenzione è quella di passare ad un piano di denuncia, di difesa e di solidarietà tra le varie componenti che formano la scuola. Siamo giovani, docenti, genitori, lavoratori e lavoratrici, abbiamo un chiaro obiettivo: riprenderci il nostro futuro».