Muraro, preside Istituto Giacosa: «Non siamo una scuola immigrazionista»

Scuola
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Una scuola all’interno di un parco, immersa nel verde, dove il silenzio è rotto solo dal cinguettio degli uccelli, con caratteristici padiglioni dove si fa lezione. Un luogo sognato da tutti i genitori e, ancora di più da studenti e insegnanti. E’ l’Istituto Comprensivo Giacosa situato in gran parte nel Parco Trotter. A complicare questo quadro idilliaco c’è il fatto che si tratta dell’istituto più multietnico della città: il preside Francesco Muraro spiega a Mi-Tomorrow come funziona una realtà così originale.

L’istituto sta per espandersi nei locali dell’ex convitto: cosa cambierà?
«Avremo metà dell’edificio, dove troveranno posto 12 classi della scuola secondaria mentre l’altra metà sarà data dal Comune in gestione a realtà del terzo settore con la quali avvieremo progetti di collaborazione».

Il trasferimento delle dodici classi lascerà spazi vuoti?
«No, abbiamo già programmato di utilizzare per finalità educative quelli che saranno liberati».

La scuola confina con via Padova: com’è il rapporto con questa realtà?
«E’ un quartiere di antica migrazione italiana che ora è diventata di tutto il mondo. La scuola fa il suo dovere e gestisce i fenomeni partendo dal rispetto per la legge e la Costituzione che sancisce il diritto all’istruzione dei bambini. Noi lo promuoviamo attraverso l’interculturalità che è cosa diversa dal multiculturalismo».

In cosa consiste?
«Significa fare parlare le culture e i linguaggi, riuscire a trovare punti d’incontro e portare nello stesso perimetro bambini e genitori. Dico ciò precisando una cosa: questa non è una scuola immigrazionista, è una scuola italiana, tutti gli studenti sono uguali, siamo come tutti gli altri istituti con una specificità data dal territorio».

Dentro questo percorso ci sono difficoltà rappresentate dalla lingua?
«E’ molto importante fare apprendere l’italiano, la lingua è un veicolo: noi ci troviamo anche con bambini di 12 anni che, appena arrivati, non parlano la nostra lingua, abbiamo perciò la necessità di una traduzione nel rapporto tra famiglia e scuola».

Ci sono bambini musulmani che digiunano durante il Ramadan?
«Si, ci sono casi anche alle elementari, stiamo cercando la strada giusta, abbiamo parlato con le madri anche se devo dire che questa questione va posta più in alto».

Ci sono bambine che portano il velo?
«Ce ne sono alcune che portano il velo senza però coprire il volto, non è un problema, lo è di più l’organizzazione delle gite scolastiche a causa della promiscuità che può lasciare perplessa qualche famiglia: alla fine con il dialogo una soluzione riusciamo a raggiungerla».

Quante etnie sono presenti al Trotter?
«Una trentina, gli stranieri rappresentano il 67 per cento: di questi oltre la metà sono nati in Italia».

Quanto pesano le differenze etniche nei rapporti tra studenti?
«Solo qualche volta abbiamo avuto difficoltà derivanti dalla diversa appartenenza etnica, a volte esistono di più nei genitori, ma in generale non ci sono problemi».

Com’è il rapporto con via Padova?
«E’ un quartiere caratterizzato da un associazionismo molto vivace con il quale collaboriamo con tanti progetti d’integrazione basati sul teatro, lo sport e su altre iniziative».

Vi sentite un modello d’integrazione?
«Non sta a me dirlo, noi ci vogliamo dare un modello di gestione che può diventarlo anche per gli altri se lo apprezzano».

Quale consiglio si può dare a chi gestisce scuole multietniche?
«Più che dare consigli siamo in dialogo con altri istituti che hanno temi comuni, è importante che ci confrontiamo».

Si dice che al Trotter si studi poco…
«Non è vero, posso assicurare che si studia tanto e che ci anche insegnanti molto esigenti. Tra l’altro abbiamo ex studenti che hanno realizzato brillanti percorsi scolastici».

Siete una scuola di frontiera?
«E’ una definizione che non mi piace, noi siamo una scuola aperta come dice anche la normativa».

Una scuola di 1.400 studenti
La tradizione risale agli anni Venti

L’Istituto Comprensivo “Via Giacosa” è sorto nel 2013 dall’unione dell’Istituto Comprensivo “Casa del Sole”, le scuole dell’infanzia e primaria “Russo -Pimentel” e la Secondaria di primo grado “Rinaldi”. La primaria e la secondaria di primo grado “Casa del Sole” si collocano, insieme alla scuola comunale dell’infanzia e al Tempo per le famiglie all’interno del parco Trotter, un’area vasta oltre 100.000 metri quadri.

È una scuola con una tradizione che risale agli anni Venti, quando il Comune di Milano acquistò l’area del Trotter e la trasformò in una struttura pedagogica modello: i diversi padiglioni scolastici erano concepiti per stare in presa diretta con gli alberi e il verde, per offrire alla giovane popolazione scolastica un ambiente ecologicamente ideale. Ancora oggi si continua a svolgere diverse attività a contatto con il verde. L’Istituto Giacosa è frequentato da 1.400 studenti, 850 nei padiglioni del Trotter gli altri nelle due sedi distaccate.