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20. 04. 2024 16:59

Scuole paritarie escluse dalla piattaforma del Green Pass: perchè?

Due pesi e due misure: a differenza degli altri istituti le scuole paritarie non possono usufruire della piattaforma per il controllo del green pass

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«Si costringono i dirigenti a diventare come i ristoratori obbligati alle verifiche con i clienti, ma i nostri sono dipendenti». A parlare è Daniele Nappo, direttore dell’Istituto Freud, scuola paritaria superiore con sede in zona Lambrate a Milano.

La questione riguarda il controllo del green pass del personale: mentre nelle scuole statali è attiva la piattaforma Sidi, che consente ai presidi di verificare in automatico se il certificato di un insegnante o di un impiegato è valido o scaduto, negli istituti paritari il controllo va fatto tutti i giorni attraverso un’app, un po’ come accade appunto quando ci rechiamo al ristorante.

Green pass, modalità diverse nelle scuole paritarie

Ciò avviene perché la piattaforma progettata dal Ministero dell’Istruzione è disponibile solo per le statali. «Ancora una volta – negando il loro valore sociale riconosciuto dalla legge e il loro ruolo educativo fondamentale – le scuole paritarie vengono discriminate: sono considerate di serie B nonostante siano equipollenti alle scuole pubbliche. Perché ancora queste differenze?», si chiede Nappo.

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Il dirigente ricorda che per la legge queste scuole, che per essere definite paritarie devono rispettare determinati requisiti, consentono di conseguire gli stessi titoli delle statali. «Non si capisce, quindi, perché le paritarie siano sempre ai margini di progetti e finanziamenti. E soprattutto perché in un momento così importante per la salute delle persone siano escluse da una gestione collettiva del green pass». Intanto, a detta dei presidi, la piattaforma Sidi sta funzionando senza intoppi.

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