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19. 04. 2024 13:36

Quarantined House-lives, gli studenti si raccontano

I loro artwork sono biografie abitative prima e dopo l’inizio della quarantena

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Si chiama etnografia. Significa, di fatto, studiare una cultura o magari un ambiente o un popolo entrandoci a contatto e vivendolo.

Solo con l’osservazione si possono così collezionare dati in grado di rendere comprensibile la cultura in esame ed elaborare progetti per un ipotetico cambiamento in meglio. Roba magari complessa a dirsi, un po’ più semplice a realizzarsi. Anche in tempo di lockdown.

Già, perché l’etnografia può essere ripensata all’interno delle mura domestiche. E’ quanto hanno fatto gli studenti al terzo anno della laurea in Architettura al Politecnico di Milano, nell’ambito del laboratorio Quarantined House-lives guidato da Paola Briata, Giovanni Hänninen e Gennaro Postiglione, con i tutors Chiara Baravalle, Irene Cominini, Benedetta Marani, Dario Scalco e Anna Tagliaferri.

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Quarantined House-lives, il metodo

I ragazzi hanno affrontato questa sfida raccontando le proprie biografie abitative prima e dopo l’inizio della quarantena. C’è chi è costretto a tornare nella casa dei genitori dopo lunghi periodi all’estero e chi è bloccato in uno studentato.

Alcuni si erano appena trasferiti e ancora oggi si trovano soli in un appartamento spoglio, altri sono costretti a convivenze affollate.

I docenti hanno voluto interrogarli su come sia cambiata la percezione dello spazio domestico durante una permanenza forzata e dalla durata incerta? Non solo. Gli studenti sono stati messi alla prova su quale possa essere il ruolo di arredi e oggetti nel riorganizzare pratiche e riti della vita quotidiana.

Quarantined House-lives, i risultati

A partire dall’osservazione prolungata dei luoghi dove vivono, gli studenti hanno ricostruito i racconti delle carriere abitative individuali, trovando poi espressione in rappresentazioni tipo-grafiche evocative di distanze, cambiamenti, mancanze e costrizioni.

L’etnografia si è tradotta così in comunicazione visuale, dove le parole e le immagini concorrono alla narrazione della propria quotidianità. I lavori sono anche pubblicati sul profilo Instagram @quarantined_houselives, aperti così a commenti e all’interazione con tutto il mondo social.

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