I contagi tra i banchi di scuola continuano ad aumentare a Milano. Le classi già in isolamento ammontano a 90 e sono in aumento (i dati si fermano al 19 settembre). Al momento il totale di positivi è di 1.793 , di cui 1.706 alunni e 87 operatori. Nel frattempo iniziano a montare le proteste di piazze per scongiurare il ritorno della DAD, mentre l’Ats nel frattempo getta acqua sul fuoco cercando di spegnere gli allarmismi.
Contagi tra i banchi: 143% di positivi in più
Il numero di contagi tra i banchi di scuola è aumentato del 143% rispetto alla settimana scorsa. Tuttavia il direttore dell’Ats milanese, Walter Bergamaschi, invita a guardare i dati senza allarmismi: «A tre giorni dalla ripresa eravamo a 36-37 classi – ha dichiarato qualche giorno fa -, quindi l’andamento è abbastanza lineare del numero di contagi. Per avere un’idea dell’ampiezza del fenomeno bisogna considerare che il denominatore è di circa 2.500 classi, quindi stiamo parlando dello 0,3%-0,4% del numero di classi, oggi in presenza».
Dai dati si evince anche quanto il vaccino sia efficace sugli studenti sopra i 12 anni. «Già osserviamo un numero minore di classi (in quarantena) di superiori rispetto alle altre scuole, nel confronto con lo scorso anno – ha sottolineato ancora -. Certamente vediamo invece in modo molto chiaro l’effetto del vaccino sul contagio nella popolazione generale».
Si chiede un cambio regole sulle quarantene
Sono in molti a chiedere che i protocolli di sicurezza a scuola vengano modificati alla luce delle vaccinazioni. Ad esempio si chiede di modificare la norma che reputa tutti i compagni del contagiato “contatti stretti” obbligandoli alla quarantena di dieci giorni se non vaccinati e di sette giorni se vaccinati.
Sul tema è intervenuta anche l’assessora al Welfare, Letizia Moratti, ma purtroppo non si prospettano modifiche all’orizzonte: «La Regione l’ha chiesto al governo – ha dichiarato -, ma al momento la risposta è stata negativa e quindi restano i 7 giorni di quarantena per gli alunni vaccinati e i 10 per i non vaccinati».