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20. 04. 2024 01:13

Ultima settimana di scuola, è tempo di bilanci: «Un’estate per recuperare un anno difficile»

Borando (Galilei-Luxemburg): «Aiutamo i ragazzi a immaginare il loro futuro, è importante avere un contatto diretto»

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Ultima settimana di scuola. Per fare il bilancio di questo anno scolastico complicato, Mi-Tomorrow ha interpellato Annamaria Borando, preside dell’istituto comprensivo Sorelle Agazzi (zona Bovisa), con una scuola dell’infanzia, due primarie e una media, e del tecnico e professionale Galilei-Luxemburg (San Siro). La dirigente ha quindi un punto di osservazione privilegiato su tutte le face di età degli studenti.

Scuola, si chiude l’anno: «Un periodo segnato dall’incertezza»

Com’è andato questo anno?
«E’ stato un anno molto triste e di incertezza, soprattutto per i ragazzi della scuola superiore, che per la maggior parte del tempo sono rimasti a casa. In generale il mondo della scuola ha dovuto resistere di fronte a tutti i provvedimenti del Ministero e dell’ATS che cambiavano in continuazione. Ormai siamo diventati bravi con la didattica a distanza, garantendo quotidianamente lo svolgimento delle lezioni anche quando i più piccoli erano a casa in quarantena».

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Siete riusciti a tenere aperti almeno i laboratori?
«Per fortuna sì, anche se i ragazzi venivano a scuola solo una volta alla settimana. Inoltre abbiamo sempre mantenuto le attività in presenza per bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali. In generale abbiamo avvertito un grande disagio psicologico».

Ci racconti…
«Gli adolescenti, a partire dai ragazzi di terza media, hanno fatto molta fatica a elaborare il senso di solitudine, a trovare un modo per andare avanti e alcuni hanno abbandonato, specialmente dai 16 anni in su, visto che a quell’età non c’è più l’obbligo scolastico».

La scuola si sente impotente?
«Il nostro compito è aiutare i ragazzi a immaginare il loro futuro. Per farlo è importante avere un contatto diretto, in presenza, e questo è insostituibile. Abbiamo comunque messo a disposizione tutte le nostre risorse, come lo sportello psicologico, anche a distanza».

Nel comprensivo Sorelle Agazzi ci sono tanti alunni di origine straniera. Per loro quanto è stato difficile seguire la scuola a distanza?
«C’è una fascia di famiglie in grande difficoltà economica. La scuola ha fornito tantissimi tablet e computer in comodato d’uso. Abbiamo notato il forte divario fra i bambini che potevano essere seguiti dai genitori rimasti a casa in smartworing e i bambini con i genitori che dovevano per forza lavorare fuori».

Proporrete le attività estive previste dal Ministero?
«Sì, abbiamo aderito al Piano Estate. I docenti metteranno in campo le loro proposte per giugno, luglio e per la prima parte di settembre. Faremo soprattutto potenziamento di italiano, di matematica, di inglese. Dedicheremo molte energie anche ai i bambini stranieri che hanno avuto grosse difficoltà con lo studio a distanza della lingua italiana. Ma proporremo anche attività ludico-creative. Anche al Galilei-Luxemburg organizzeremo lezioni di recupero».

All’inizio dell’anno scolastico mancavano molti insegnanti. Per settembre sa già cosa aspettarsi?
«Quest’anno ci sono state difficoltà enormi. I docenti non arrivavano a Milano per paura di contagiarsi. Poi abbiamo avuto tante classi in quarantena e docenti fragili che non potevano insegnare, soprattutto alle superiori. Ora i concorsi si stanno sbloccando e con l’ingresso in ruolo di molti docenti a settembre dovremmo essere più tranquilli».

 

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