13.7 C
Milano
16. 04. 2024 07:46

La Sartoria sociale di Milano chiede aiuto: parte la raccolta fondi sul web

Gara di solidarietà per supportare KeChic

Più letti

La Sartoria sociale di Milano KeChic rischia di chiudere e sul web parte la raccolta fondi per poter fare in modo che questo non accada. La sartoria è un melting pot di culture e tradizioni diverse: una realtà unica a Milano, che oggi vuole diventare ancora più inclusiva. Per trovare nuove risorse, KeChic ha lanciato una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso.

La sartoria sociale KeChic di Milano

KeChic è una sartoria sociale con sede a Milano, in via Pepe, zona Farini, che fa dell’incontro tra storie e culture diverse il suo tratto distintivo. All’interno di KeChic, infatti, lavorano persone di nazionalità diversa che condividono know how e tradizioni differenti, contribuendo a portare avanti un’attività unica nel suo genere.

La sartoria sociale di Milano KeChic
La sartoria sociale di Milano KeChic

Da dove nasce KeChic, la sartoria sociale di Milano

Fondatori di KeChic sono Cheikh Diattara, senegalese, e Valeria Zanoni, italiana; Cheikh, oltre a essere un abile sarto, è anche disabile e, proprio per questo, ha deciso di coinvolgere nel proprio lavoro anche alcuni colleghi del Centre Handicapè di Dakar, un’associazione che aiuta le persone diversamente abili. Con Cheikh e Valeria collaborano anche una grafica di nazionalità israeliana, un tirocinante del Mali, una collaboratrice guineana e un’altra tirocinante indiana. Un melting pot da cui nascono capi di sartoria unici, nelle forme e nei tessuti, capaci non solo di vestire in modo originale ma anche di raccontare una storia, quella dell’incontro e della condivisione di culture.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

La sartoria sociale di Milano KeChic
La sartoria sociale di Milano KeChic

La necesita della sartoria sociale di Milano KeChic e la raccolta fondi sul web

Per il futuro, KeChic si propone nuovi obiettivi, tra cui innanzitutto l’opportunità di crescere e diventare sempre più inclusiva. Oggi, infatti, la sartoria non può permettersi spese come per esempio l’assunzione a tempo indeterminato dei tirocinanti; per questo ha scelto di lanciare una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. La campagna ha un obiettivo economico di 25.000 euro, cifra necessaria per assumere con contratto a tempo indeterminato Keita, il giovane rifugiato del Mali a cui è scaduto il periodo di tirocinio, ma anche per metterlo in regola dal punto di vista legale. Per chi sceglierà di contribuire al crowdfunding, KeChic ha messo in palio ricompense speciali, dalla shopper in cotone ad alcuni prodotti realizzati in sartoria, come sciarpe e girocolli, felpe, pantaloni o pratiche placemat.

In breve

FantaMunicipio #26: come tanti Ciceroni fai da te, alla scoperta di alcuni angoli di quartiere

Quante volte camminiamo per la città, magari distratti o di fretta, e non ci accorgiamo di quello che ci...