New York guarda a Milano, in Triennale incontro sul climate change

incontro sul climate change

Un incontro sul climate change lega Milano e New York. Venerdì alle 18.30, presso la Triennale, il consigliere comunale newyorkese di Brooklyn Rafael Espinal sarà protagonista di un confronto con alcune istituzioni milanesi. Un incontro organizzato da Legacoop Lombardia, nell’ambito di una serie promossa dal presidente di Legacoop Liguria, Mattia Rossi, dove si parlerà di abbattimento delle emissioni di Co2 e del ruolo delle grandi città nella sfida del cambiamento climatico.

 

Perché? Sì ma, cosa ci fa un consigliere di Brooklyn nel nord Italia? La volontà di Espinal è di studiare il modello delle cooperative che ha caratterizzato lo sviluppo strategico del nostro Paese. Un concetto, quello di “coop”, che non esiste in America così come è esistito in Italia. Lo sviluppo urbano, infatti, ha seguito a New York regole diverse rispetto a quelle di cui siamo stati spettatori in Italia. Per questo Espinal visiterà Liguria e Lombardia, per esportare a Brooklyn il meglio di un’idea, la cooperativa, che così negli USA non c’è.

Per capire il ponte tra Milano e New York si deve però fare un passo indietro. E partire da Genova, altra città al centro della visita di Espinal. Proprio Genova e Milano stanno muovendo i primi passi verso un piano di rigenerazione che legherà a doppio filo le stazioni ferroviarie di Sampierdarena e quella, maltrattata, di Rogoredo. Un piano che unirà anche le due città, di cui si sanno ancora pochi dettagli. Ma dove i temi della serata di domani saranno al centro.

Il consigliere newyorkese Espinal si confronterà, tra gli altri, con l’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. Il Piano di Governo del Territorio 2030 che Maran illustrerà, come sappiamo, è un piano a netta trazione green: 20 nuovi parchi, 3 milioni di nuovi alberi su scala metropolitana, la nascita del Grande Parco Metropolitano e nuove regole per la promozione dei tetti verdì in città. Una strada virtuosa, certo, che contraddice però quanto Milano e le sue periferie hanno fatto per anni.

Quello che Espinal non sa è che sono le stesse cooperative ad aver rivisto la loro posizione sui temi della sostenibilità, ma solo di recente. Per decenni, i piani regolatori nell’area metropolitana milanese hanno visto le coop protagoniste di una massiccia cementificazione del territorio, al fianco di sindaci e assessori, che hanno innalzato l’indice di densità abitativa.

Una tendenza che ha unito città “rosse” come Corsico (6.848 abitanti per chilometro quadrato) e Rozzano (3.466) nel sudovest, ad altre meno rosse come Cormano (4.475) nel nordest. E in cui il grigio del cemento ha prevalso, sempre, sul verde della terra. Per questo, un cambio di passo era ed è necessario. Ora, come spiega il presidente di Legacoop Lombardia Attilio Dadda a Mi-Tomorrow, la partita è diversa. È vero, «la Lombardia ha dato fondo a tutte le soluzioni di consumo di suolo», spiega. Ma, aggiunge senza nascondere gli errori che il mondo delle coop può aver commesso, «bisogna contestualizzare quell’urbanizzazione con il fenomeno migratorio interno del passato».

Nel rivendicare il ruolo sociale del modello coop, Dadda ricorda che «la storia ci pone davanti alla sfida della sostenibilità». Per questo, «bisogna ricostruire il sentiero della biodiversità che lega campagna e città» e stare attenti «alla forza di Milano, che non svuoti le realtà circostanti». L’incontro di domani con Espinal sembra essere pensato proprio per parlare di questo.

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L’incontro
Organizzato da Legacoop Lombardia, ad intervenire saranno oltre ad Espinal e Maran il presidente di Triennale Stefano Boeri, la presidentessa di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, il presidente di Legacoop Lombardia Attilio Dadda e il numero uno nazionale Mauro Lusetti.

Cosa fa Espinal
Consigliere comunale della città di New York e promotore del recente disegno di legge “New Green Deal”, è stato responsabile di un importante progetto di rigenerazione urbana, riconosciuto in tutto il mondo, per i quartieri newyorkesi di East New York, Cypress Hills, and Ocean Hill: oltre 250 milioni di investimento, tra aiuti ai disoccupati, ristrutturazione delle infrastrutture fatiscenti e alloggi a prezzi accessibili. Una vita a Brooklyn, dal 18 al 22 settembre in Italia, tra Genova e Milano, per capirne di più del modello cooperativo italiano.

Ponte
Non è la prima volta che il ponte tra Milano e New York vede protagonista Stefano Boeri. Lo scorso marzo, l’architetto del bosco verticale è stato a New York per una due giorni di incontri che ha posto Milano al centro della sfida per la sostenibilità ambientale, in occasione dell’Italian Design Day.


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