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20. 04. 2024 02:44

Iva Zanicchi: «Viva l’amore senza età»

Dopo tre vittorie al Festival, Iva Zanicchi torna con Voglio amarti

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Dieci partecipazioni e tre vittorie. È Iva Zanicchi la gareggiante con più vittorie all’attivo, timbrate nel 1967 (Non pensare a me), 1969 (Zingara) e 1974 (Ciao cara come stai): quest’anno si presenta con Voglio amarti (Luvi Records), un inno all’amore universale, preludio di un nuovo album di inediti presto in uscita.

Iva Zanicchi torna al Festival

Dopo diverse esclusioni, rieccola in gara. Quale aspetto di Voglio amarti crede abbia convinto maggiormente rispetto alle altre proposte?
«L’immediatezza della melodia, coinvolgente come richiede una tradizionale canzone d’amore. Ma il vestito è più moderno, penso abbia tutte le carte in regola per durare nel tempo. Poi parla di un amore senza tempo, quanto mai necessario oggi».

Quale critica l’ha colpita maggiormente nelle scorse settimane?
«Non fanno piacere le offese gratuite. E ne ho ricevute abbastanza in questi giorni. Una su tutte accostava questo brano ad un arrangiamento polveroso. Non credo affatto perché porta la firma di Celso Valli, figura illustre nel settore. Quando arrangia i brani di Vasco Rossi o Eros Ramazzotti è apprezzato, quando lo fa per la Zanicchi meno evidentemente».

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Le tre edizioni da lei vinte hanno visto esordire Battisti, Tenco e Reitano. Oggi quale sarebbe il giovane su cui punterebbe?
«Mahmood, mi piace molto la sua voce e come la calibra nel canto».

Tra gli omaggi del venerdì sera, ha scelto Milva.
«La considero non solo l’artista italiana che ha avuto più successo all’estero, ma anche la più dimenticata, purtroppo. E non è giusto».

Il suo primo ricordo di Milano?
«Ero molto giovane quando visitai per la prima volta il Duomo e, salendo sulle sue terrazze, mi meravigliai della bellezza di questa città vista dall’alto. Rimane, tutt’oggi, la città più internazionale d’Italia».

Lo sa che per il FantaSanremo lei dovrebbe arrivare ventiduesima?
«Perché mi chiamo Iva? Piuttosto giocherei al ribasso, vorrei arrivare almeno decima!». MiS

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