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20. 04. 2024 10:33

Poker de Le Vibrazioni a Sanremo: «Intimamente rock»

Tantissimo segna il ritorno a Sanremo della band milanese, non solo musica, ma un percorso emotivo

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Quarto tassello sanremese per Le Vibrazioni, la rock band milanese – che vanta oltre venti anni di carriera, cinque album all’attivo e oltre un milione di dischi venduti – in gara quest’anno con Tantissimo (Artist first): dopo aver presentato Ovunque andrò (2005), Così sbagliato (2018) e Dov’è (2020), Francesco Sarcina e soci non tradiscono le radici con un intenso brano rock scritto insieme a Roberto Casalino e Niccolò Verrienti.

Le Vibrazioni tornano a Sanremo per la quarta volta con il brano Tantissimo

Cosa vi ha spinto a tornare al Festival?
Stefano Verderi: «Il fatto che rimane l’unica rappresentazione tangibile dell’attuale panorama musicale italiano, in cui non solo si ha la possibilità di esibirsi in diretta televisiva, ma anche di avere un riscontro diretto con il pubblico da casa. Noi siamo sempre stati abituati a questo perché è stata un po’ la nostra fortuna, siamo nati nel 2003 anche con la rotazione televisiva di un videoclip, il riscontro fu fortissimo».

Quali sono Le vibrazioni positive sono rimaste dopo i precedenti capitoli sanremesi?
Francesco Sarcina: «Se nel 2005 eravamo giovani ed inesperti, per questo anche emozionati, nel 2018 e nel 2020 abbiamo maturato l’esperienza giusta per affrontare il palco con la grinta che ci contraddistingue oggi. Poi con Così sbagliato tornavamo insieme dopo cinque anni di lontananza ed è stato bello ritrovarsi e lavorare insieme a tanti professionisti. Sappiamo che quest’anno sarà diverso».

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Perché?
Alessandro Deidda: «Non avendo vissuto lo scorso Festival sappiamo che sarà ben diverso dal solito, mancherà il confronto quotidiano umano con gli altri artisti in gara visti i protocolli Covid, quindi per noi sarà tutta una scoperta».

Venerdì sera porterete sul palco l’omaggio a un’altra band.
F: «Avremo l’onore di suonare Live and let die degli Wings, scritta da Paul McCartney nel 1973. Lo faremo con gli inglesi Sophie and the Giants per rispettare anche il dna della canzone, ma anche perché ci piace la freschezza che solo una nuova generazione di artisti è in grado di dare: bisogna scardinare i confini tra generazioni e nazioni insieme».

Se da una parte ci sarà la pop-dance dei milanesi Dargen D’Amico e Tananai, voi rimarrete fedeli al vostro dna. Ma quanta milanesità c’è nel vostro rock?
F: «Siamo nati artisticamente nella città più rock d’Italia, divenuta poi anche il centro della discografia nazionale. Viverla quotidianamente ci ha permesso di assorbirne la voglia di fare e la sua energia, soprattutto nella Milano da bere che oggi non esiste più. Forse l’abbiamo respirata nel periodo migliore».

E oggi che band siete?
F: «Una delle poche realtà sopravvissute dopo tanti anni, che porta avanti con orgoglio il concetto di band accostandolo a quello di fratellanza e vicinanza. Lo scorso anno i Måneskin hanno aperto una finestra importante sul nostro mondo, anche se già nel 2018 con Così sbagliato avevamo presentato il rock più vero e sincero. Oggi possiamo definirci ancora così, solo con risvolti più intimisti».

Un rock che non dimentica l’attualità, insomma.
F: «Dopo due anni chiusi in casa ci sembrava giusto portare in gara un brano che parlasse, anche se in maniera velata, di una stato d’animo di sofferenza che fa male. Bisogna imparare a conviverci per risolverlo. Le persone a casa soffrono una situazione economica e sociale senza precedenti, è giusto ribadirlo sempre».

E nella vostra Milano è stato introdotto, dopo anni di attesa, lo psicologo di base gratuito. Cosa ne pensate?
F:«È un passo importante. Soprattutto per i giovani, così fragili ed incapaci a volte di ammettere di esserlo. Anch’io, alla loro età, non riuscivo ad accettarlo. Sentivo addosso solo l’energia di mangiarmi il mondo, in realtà non era così. L’attenzione che si sta dando oggi a questa tematica è bella e meravigliosa».

Prossimi progetti?
F: «In primavera uscirà un lavoro discografico contenente venti nuovi brani che stiamo ultimando proprio in questi giorni».

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