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19. 04. 2024 15:56

La festa della mamma di Valentina Tkachuk: «L’unico regalo è la pace»

A Milano dal 2007, la mamma ucraina racconta la Festa vissuta quest'anno con un occhio diverso

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Valentina Tkachuk, cittadina ucraina a Milano dal 2007, un figlio di 34 anni, una nuora e due nipoti di 10 e 4 anni che vivono in Ucraina.

Valentina Tkachuk, la Festa della mamma vista dagli ucraini

Com’è la situazione nella vostra città?
«Siamo a 40 km dal confine con la Romania, lì non hanno ancora bombardato perché non c’è niente da bombardare, né depositi di armi, né altro, ma le sirene suonano cinque volte al giorno. La nostra città ha finora ospitato più di 100.000 profughi da altre città ucraine, tante sono state completamente distrutte».

In Ucraina si festeggia la festa della mamma?
«Quando eravamo giovani la festeggiavamo l’8 marzo, che era una festività prettamente comunista, la festa della donna era anche la festa della mamma: si portavano sempre dei regalini, soprattutto fiori. Da quando siamo liberi (da quando l’Ucraina è indipendente, ndr) si festeggia, come tutti, la seconda domenica di maggio».

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Come la vivete, voi mamme ucraine a Milano, la festa di quest’anno?
«Andiamo a letto la sera e ci svegliamo la mattina sempre con il pensiero se i nostri cari siano vivi o no. Dormiamo male pensando ai nostri figli e ai nostri fratelli, ai bambini che non possono dormire la notte, ma alzarsi e scappare in cantina. I miei quando sentono le sirene scappano in bagno, perché ci sono molti muri e dicono sia più sicuro».

Che regalo vorresti per questa festa della mamma?
«La pace, solo questo: che un giorno ci svegliamo ed è finita la guerra, sarebbe la festa più grande del mondo. Andrei a festeggiare con tutti, aprirei la porta e chiamerei tutti con gioia e lacrime. Siamo arrivati qua in Italia per aiutare la famiglia e i nostri figli, eravamo più poveri, ma dormivamo bene, in pace».

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