Le immagini delle lunghe code di auto, incolonnate in viale Fulvio Testi fin da Monza per raggiungere il capoluogo lombardo, sono ancora vive negli occhi e nella mente degli automobilisti che quotidianamente utilizzano questa strada per spostarsi verso la city. Disagi simili potrebbero tornare presto perché Città Metropolitana ha calendarizzato i nuovi interventi lungo il vialone che corre da Milano verso la Brianza, tagliando in due Cinisello Balsamo e sfiorando Sesto San Giovanni.
In primavera infatti fu dato avvio alla massiccia opera di potatura (e in alcuni casi abbattimento) dei platani che si trovano nell’area verde che separa le due carreggiate del viale, sul territorio che sta ai confini tra il capoluogo e Cinisello. Ma l’arrivo anticipato dell’estate costrinse gli operai a interrompere il lavoro prima del termine, perché gli alberi avevano attivato la gemmazione con largo anticipo sul calendario. Ora quell’intervento va portato a termine perché alcune di quelle piante rappresentano ancora un pericolo per gli automobilisti: da anni non vengono curate e c’è il rischio concreto che alcuni rami (se non l’intero tronco) si spezzino a causa del vento, delle intemperie o anche delle malattie.
POSTICIPATA • Quindi si tornerà a lavorare presto sul Fulvio Testi. Secondo quanto annunciato da Palazzo Isimbardi, il cantiere avrebbe dovuto riaprire a inizio ottobre, ma è probabile che l’opera sia ancora posticipata di qualche mese e gli operai tornino a lavorare sul viale meneghino, bloccandone in parte le corsie, alla fine del 2018 e nelle prime settimane del 2019. Ora però urge un nuovo tagli delle siepi: durante l’estate infatti le piante più basse che non erano state ancora rimosse sono cresciute, tornando a invadere in parte la carreggiata stradale, con relativi problemi di sicurezza. E così nei prossimi giorni prenderà avvio il quarto e ultimo intervento annuale di sfalcio dell’erba e pulizia dell’area.
RIPERCUSSIONI • Disagi quindi in parte solo rimandati. Perché per arrivare a potare i rami dei platani che sono cresciuti negli anni nello spartitraffico (alcuni di essi sono alti più di venti metri), le ditte incaricate da Città Metropolitana avevano dovuto bloccare in parte la circolazione sul Fulvio Testi. Le ripercussioni sul traffico erano state pesantissime: nelle ore di punta c’erano code chilometriche che andavano dagli estremi del capoluogo brianzolo, Monza, fino al centro di Milano, fino a piazzale Lagosta dove termina l’arteria di ingresso a Nord che cambia poi il suo nome da Fulvio Testi a viale Zara.
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Con le piante
mangia smog
Ecco come diventerà
Lo spartitraffico verde, che separa le carreggiate del Fulvio Testi nel suo tratto finale (quello che corre verso l’hinterland), cambierà completamente aspetto e aiuterà i cittadini e i pendolari a respirare meglio. Dopo la pulizia dell’area è previsto che lì, sotto gli alti platani, vengano posate delle vere e proprie “piante mangia smog”. L’annuncio lo aveva già dato Ersaf, l’ente regionale per i servizi forestali, che in questi giorni ha avviato il campionamento delle sostanze inquinanti.
BENEFICI? • «L’indagine è curata da Fla, Fondazione Lombardia per l’ambiente: si tratta della valutazione dell’effetto di appropriate specie vegetali sulla concentrazione di inquinanti atmosferici. In particolare si vuole valutare quanto le barriere verdi possano generare benefici in termini di protezione della salute della popolazione», si legge in una nota diffusa dal Comune di Cinisello Balsamo (il più interessato da queste opere), in accordo con Ersaf e Palazzo Isimbardi.
A NOVEMBRE • La scorsa settimana sono così stati posati campionatori di monitoraggio che rileveranno i livelli degli ossidi di azoto (Nox) e di ozono (O3), inquinanti atmosferici che sempre più spesso superano le soglie di concentrazione previste dalla normativa comunitaria. A novembre, dopo le analisi dei risultati, si darà avvio alla piantumazione delle nuove specie arboree che, secondo le previsioni, dovrebbero contribuire a “mangiare lo smog” e a ridurne l’impatto. «Si tratta di piante che hanno la funzione di trattenere e filtrare gli agenti inquinanti. È un intervento di carattere innovativo e sperimentale», il commento del sindaco di Cinisello, Giacomo Ghilardi.