La lunga e complessa vicenda legata al futuro dello stadio San Siro si arricchisce di nuovi sviluppi. Le due storiche squadre meneghine, Milan e Inter, hanno deciso di non partecipare alla ristrutturazione dell’iconico impianto, considerato troppo costoso e poco vantaggioso dal punto di vista economico. La questione centrale ruota attorno al fatto che, nonostante il valore simbolico del Meazza, i due club sono orientati verso la costruzione di nuovi stadi, lasciando definitivamente alle spalle l’attuale impianto.
La bocciatura della UEFA e l’impatto sulla finale di Champions League 2027
Uno dei principali fattori che ha accelerato questa decisione è stato il recente rifiuto da parte della UEFA di assegnare la finale di Champions League 2027 a San Siro. Il Comune di Milano non è stato in grado di fornire le necessarie garanzie sui tempi di completamento dei lavori di ristrutturazione entro quella data. Questo ha generato incertezza sia tra i club che tra gli investitori. La UEFA ha dunque escluso San Siro dalle potenziali sedi, ponendo un ulteriore freno al progetto di ammodernamento.
Stadio San Siro: i costi insostenibili della ristrutturazione
Il progetto di ristrutturazione elaborato da WeBuild non ha soddisfatto le aspettative delle squadre, soprattutto in termini di costi. La previsione economica complessiva risultava infatti troppo elevata, tanto che la ristrutturazione del solo stadio sarebbe costata circa 700 milioni di euro. In aggiunta, il progetto prevedeva un più ampio piano di riqualificazione del quartiere, portando il totale dell’investimento a circa 1,2 miliardi di euro. Cifre che hanno fatto desistere sia il Milan che l’Inter, inducendoli a esplorare altre soluzioni.
Le alternative: San Donato e Rozzano
Nonostante il fascino di costruire un nuovo stadio accanto a San Siro, entrambe le squadre hanno già intrapreso percorsi differenti. Il Milan si sta concentrando sul progetto di un nuovo impianto a San Donato, mentre l’Inter guarda con interesse all’area di Rozzano. Questi progetti alternativi offrono ai club l’opportunità di costruire impianti moderni e funzionali, senza dover affrontare le lunghe trattative legate alla Sovrintendenza e ai vincoli storici del Meazza.
San Siro: le complicazioni burocratiche
Un ulteriore ostacolo che ha contribuito alla decisione delle due squadre di abbandonare San Siro è legato alla burocrazia. Il processo di valutazione economica dell’area, affidato all’Agenzia delle Entrate, rappresenta solo il primo passo di un iter complesso. Successivamente, il Comune di Milano avrebbe dovuto richiedere un importo adeguato ai due club, con un eventuale confronto con la Sovrintendenza per risolvere i dubbi legati ai vincoli storici del Meazza. Queste lunghe e complesse fasi amministrative hanno scoraggiato ulteriormente Milan e Inter, spingendole a preferire soluzioni più pratiche e immediate.
Progetti riciclati e opportunità perse
Attualmente, il progetto per la riqualificazione di San Siro appare privo di una visione concreta. Le proposte rimaste in piedi sembrano essere semplici riproposizioni di idee già discusse in passato: hotel, cinema, ristoranti e negozi, senza un vero piano per un nuovo stadio all’altezza delle ambizioni dei due club. L’intero quartiere di San Siro, pur necessitando di un profondo rinnovamento, potrebbe non vedere mai la realizzazione di un nuovo impianto sportivo, vista la crescente volontà dei club di spostarsi altrove.
Il futuro di San Siro
Nonostante le incertezze, il quartiere di San Siro potrebbe comunque vedere nuovi investimenti, soprattutto nel settore immobiliare e commerciale. Tuttavia, senza la partecipazione diretta delle due squadre di calcio, il destino del Meazza rimane incerto. Milan e Inter sembrano ormai decise a proseguire con i loro piani per nuovi stadi indipendenti, mentre il futuro del glorioso San Siro appare sempre più nebuloso.
In conclusione, la decisione di Milan e Inter di abbandonare il progetto di ristrutturazione di San Siro segna la fine di un’era. Nonostante le complicazioni e i costi elevati, entrambe le squadre si stanno proiettando verso nuove soluzioni infrastrutturali, con l’obiettivo di costruire impianti moderni e all’avanguardia. Resta da vedere quale sarà il destino del Meazza e se Milano saprà trovare una soluzione che bilanci le esigenze storiche e quelle moderne di una delle città più iconiche del calcio mondiale.