Growing Together: «Due nuovi San Siro per la città»

san siro
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Un Meazza ringiovanito accanto ad uno stadio nuovo di zecca: è “Growing Together”, il progetto che l’architetto Romolo Roberto Calabrese di RRC Studio, vincitore di premi a livello internazionale, ha pensato per l’area di San Siro. «L’elemento caratterizzante – spiega a Mi-Tomorrow – è la piastra/piazza a uso collettivo che unirà due stadi, il vecchio e il nuovo».

“Growing together”, ossia “crescendo insieme”: due stadi dunque possono convivere?
«Sì, nel nostro progetto il Meazza non sarà demolito e continuerà ad essere utilizzato dal Milan o dall’Inter. Ci sono già molti esempi di città europee dove da anni coesistono due impianti. In questo modo si metterebbero d’accordo sia le società sportive che il Comune, che tra l’altro al Meazza vorrebbe inaugurare le Olimpiadi invernali del 2026. Al termine di Milano-Cortina, una squadra avrebbe lo stadio nuovo e l’altra la struttura riqualificata».

Dove verrebbe costruito il nuovo stadio?
«Visto che l’area dell’ex Ippodromo è stata acquistata dalla società americana Hines per costruire un’area residenziale, verrebbe realizzato dove ora si trovano i parcheggi vicino alla fermata della M5 San Siro Stadio».

Che caratteristiche avrebbe?
«Avrà la capienza degli stadi moderni. Conterrà al massimo 50/60mila spettatori e l’indotto commerciale avrà un ruolo molto importante, come accade ad esempio con lo Juventus Stadium. L’elemento caratterizzante del nostro progetto è la piastra/piazza ad uso collettivo che unirà i due stadi e l’area dedicata all’intrattenimento. I negozi, i ristoranti, gli uffici e i parcheggi saranno posti sotto la piastra».

Nell’area circostante è previsto anche un parco urbano…
«Come già avviene in altre realtà inserite in tessuti cittadini, nella nuova area non ci sarà spazio per le auto, anche perché è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. La struttura sarà circondata da un parco pubblico e da un piccolo centro sportivo».

Come verrebbe ristrutturato il Meazza?
«Il Meazza funzionerà senza interruzione fin quando il cantiere dello stadio nuovo sarà ultimato. Nel 2024-2025 le squadre si sposteranno nella nuova struttura. Nel frattempo, verranno realizzate le attività commerciali e il Meazza verrà ristrutturato togliendo l’ultimo anello – visto che raramente si raggiunge la capienza di 80mila spettatori – e riqualificato con gli standard ecosostenibili e di sicurezza di oggi, pronto per il 2026. La forza del progetto risiede nel fatto che durante tutto questo periodo le partite di calcio potranno proseguire regolarmente a Milano».

Quanto costerebbe l’operazione?
«In questo momento si sta parlando solo di preventivi indicativi. Si prevedono circa 500 milioni per il nuovo impianto, compresa anche tutta l’area commerciale, e circa 200 milioni per la riqualificazione dello stadio Meazza. E 700 milioni è proprio il budget che hanno ipotizzato Milan e Inter».

I nuovi impianti potranno accogliere anche spettacoli dal vivo?
«Soprattutto! Oggi l’utilizzo degli stadi solo per le partite non funziona più. Saranno luoghi di intrattenimento che potranno essere sfruttati per tutta la settimana».

In che senso il vostro progetto è sostenibile?
«Oltre all’assenza di auto sulla piastra, il progetto deve essere realizzato a impatto zero, con materiali ecosostenibili e con illuminazione a Led. Questo non solo perché ce lo impone la legge, ma anche perché è lo standard qualitativo e costruttivo di oggi».

Qual è l’ultimo progetto che avete realizzato a Milano?
«Negli ultimi anni siamo intervenuti sulla riqualificazione in un edificio in via Tortona e stiamo lavorando su grandi metrature in via Toffetti».


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