Andrea Sangalli, uno dei titolari dell’omonima orologeria che dal 1900 illumina l’area attorno alla Statale, chiede al Comune di accelerare su un progetto fermo agli anni ’90 e riguardante via Bergamini.
Andrea, se ne parla da tantissimi anni.
«Se ne parla dal 1992, anno della pedonalizzazione. Ma in concreto poco è stato realizzato ed è un peccato, perché via Bergamini funge da accesso incredibile alla Statale».
Ci sono stati progetti concreti?
«Assolutamente sì. Palazzo Marino ha inserito nel Piano delle opere pubbliche 2008-2010 un restyling dell’intera area attorno via Festa del Perdono, progettato dall’assessorato all’Arredo Urbano in coordinamento con il settore Mobilità e con Atm».
Cosa prevedeva il progetto?
«Filari alberati di media grandezza, aiuole e una pavimentazione in lastricato lungo via Bergamini, nuova illuminazione, riorganizzazione dei parcheggi verso via Larga, arredo urbano con panchine e cestini e la valorizzazione complessiva delle chiese della zona».
Perché secondo te non è stato realizzato?
«Non me lo so spiegare. Con la pedonalizzazione abbiamo sicuramente avuto dei vantaggi, ma non basta. Più che altro non capisco come abbiano potuto riqualificare vie meno importanti e di minor passaggio come via San Calimero e non via Bergamini…».
Nel quartiere stanno comunque aprendo molte attività.
«Sì, ha aperto in via Bergamini un supermercato e di fronte ad Arnold un bel negozio di tessuti. Insomma, è un quartiere sempre in movimento».
Sei il presidente di Laghetto District. Cosa vorreste fare per il quartiere?
«Vorremmo provare a sistemare un po’ di cose. Oltre a via Bergamini, vorremmo rendere via Laghetto pedonale fino all’altezza della piazzetta di Colibrì (un locale, n.d.r.) e uniformarla per arredo e pavimentazione anche a via Festa del Perdono».
In via Laghetto c’erano i cubetti di porfido. Cosa è successo?
«Un delitto. Sono stati fatti dei lavori per il teleriscaldamento, al termine dei quali i cubetti non sono stati riposizionati ma buttati all’interno della fossa e coperti con asfalto. A cose fatte ho chiesto spiegazioni e gli operai mi hanno invitato a non preoccuparmi…».
Avete mai avuto contatti con il sindaco Sala?
«Abbiamo sempre provato a contattare i sindaci attraverso il Municipio. Ma la risposta, più o meno, è sempre la stessa: non ci sono soldi. Grazie e arrivederci».
Altro da segnalare?
«Una cosa che mi innervosisce particolarmente riguarda piazza Santo Stefano, piena di auto dei vigili. La cosa grave è che non sono quelle di servizio, ma private, e che vengono lasciate dove capita: strisce blu, strisce gialle, in sosta selvaggia. Posizionano un tagliandino dei vigili e sanno così di farla franca. Non esiste che arrivino in centro in questo modo».
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