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14. 09. 2024 23:48

Torre dei Moro, tre anni dopo l’incendio: «Partita la ricostruzione. Obiettivo? Rientrare in casa in due anni»

«Chi ci risarcirà di tutto, la giustizia? Intanto il problema economico, per tutti noi, c’è e continuerà ad esserci»

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Sono serviti quasi tre anni, ma finalmente è partita ufficialmente la ricostruzione della Torre dei Moro. Era il 29 agosto 2021 quando il grattacielo di via Antonini, nel distretto di Morivione, quasi al confine col Vigentino, prese fuoco senza causare vittime, finendo avvolto dalle fiamme come una torcia alta 18 piani. Ora, dopo oltre mille giorni d’attesa, una lunga attesa fatta di denunce, carte bollate, pianti, assicurazioni e tutto quello che è stato, finalmente si riparte.

Via alla ricostruzione della Torre dei Moro 

Ne abbiamo parlato con Stefano Plebani, uno dei condomini coinvolti nell’incendio proprietario di un appartamento, che insieme ad altri condomini gestisce il comitato promotore Rinascita Antonini, comitato che cerca di mantenere vivo il ricordo sull’accaduto mantenendo anche i contatti con le associazioni di Londra e Valencia, altre due città dove accaddero degli incendi simili con conseguenze più drammatiche: «Incredibile come siano già passati tre anni – ricorda Stefano Plebani – lato ricostruzione sono stati tanti i lavori portati avanti.

All’interno, ad esempio, siamo partiti mesi fa; e anche a livello di demolizione abbiamo già provveduto a rimuovere gli elementi più pericolanti. Ora, finalmente, sono iniziati anche i lavori dall’esterno: è arrivata una gru di 111 metri di altezza che servirà per portare materiale e costruire una seconda torre sul tetto dell’edificio. Più piccola, di soli 16 metri, ma che sarà funzionale per costruire i ponteggi sull’edificio». 

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Signor Plebani, dunque finalmente si rinasce? 

«Non è un percorso nato dall’oggi al domani, chiaramente. Sono stati svuotati gli appartamenti, fatta la bonifica dei materiali… insomma, di cose ne sono state fatte. Ma l’arrivo di questa gru e l’inizio dei lavori in esterna è un simbolo di vera rinascita». 

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Perché questa gru? 

«Per agevolare la costruzione soprattutto ai piani alti. Partire da terra, con dei ponteggi, rischiava di essere problematico e aveva costi più elevati. A fine settembre avremo tutti i ponteggi attorno alla torre e questo permetterà, da fuori, di avere un cambio d’aspetto: a vista non ci sarà più il nero bruciato ma il giallo dell’imbottitura ignifuga, è qualcosa di più solare. Una visione più positiva».

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Con l’installazione della gru e l’inizio ufficiale dei lavori è partito il conto alla rovescia per rientrare in casa…

«Esatto. Diciamo che pensiamo che, nel giro di due anni, tutti i condomini possano tornare in possesso delle proprie chiavi». 

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Visione ottimistica o realistica?

«Ci avevano detto, due giorni dopo l’incendio, che per ricostruire ci volevano due anni. Nessuno ci aveva avvertito, però, che ne servivano altri tre per iniziare i lavori. Non cantiamo vittoria, io personalmente la vedo una data ancora così lontana… però questo è l’obiettivo che abbiamo e che ci siamo prefissati».

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

E i condomini?

«Dopo tre anni, ci siamo ancora tutti e questo è encomiabile. Sono sicuro che verrà fuori un bel progetto e anche quelli che, purtroppo, hanno problemi economici oggi, avranno la possibilità di rivendere per provare a rientrare di almeno una parte dei soldi spesi. Tengo a ricordare che la maggioranza erano proprietari che vivevano dentro questi appartamenti».

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Immagino le assemblee di condominio…

«Infinite. E tante, tantissime. Anche perché ci troviamo in una situazione dove dobbiamo spesso decidere cosa fare e come farlo, anche solo banalmente per la prosecuzione dei lavori. Celebre è divenuta la nostra chat di condominio, dove il giorno dell’incendio ci si è avvisati a vicenda che bisognava uscire. Oggi, potete immaginarlo, è sempre più operativa».

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Parliamo di questioni extra ricostruzione: le cause giudiziarie

«Il 30 settembre ci sarà una nuova udienza. Gli avvocati sono soddisfatti di quanto fatto ma chiaramente noi condomini siamo tutte persone normali che hanno dovuto affrontare un problema più grosso di noi; dobbiamo fidarci di loro e della giustizia. Certo, le cose vanno per le lunghe anche perché è un processo grande, con capo imputazione importante come il disastro colposo, che inizialmente vedeva coinvolte 18 persone, oggi scese a 13, che appartengono a cinque aziende di costruzione; c’è chi ha eseguito i lavori in cantiere, due aziende spagnole che sono le produttrici dei pannelli… insomma, c’e da capire chi ha deciso di installare proprio questi pannelli.

Perché se è vero che al tempo non erano presenti leggi che regolamentavano specificatamente questi materiali, è altrettanto evidente che non sono stati considerati determinati standard di sicurezza. E oltretutto parliamo di una torre giovane, costruita solo nel 2010».

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

E pensare che non venne installata la versione ignifuga di questi pannelli solo per risparmiare 0,95€ a metro quadro… 

«La nostra principale preoccupazione ora è una sola. Speriamo che si possa imparare qualcosa da quanto successo alla Torre dei Moro; infatti abbiamo subito chiesto quanti edifici su Milano e in tutta Italia esistano con questa tipologia di materiali. A distanza di tre anni non abbiamo mai avuto risposta».

Torre dei Moro, foto del cantiere
Torre dei Moro, foto del cantiere

Senza dimenticare il capitolo costi per voi condomini

«Spese infinitamente più alte di quando vivevamo dentro. Anche perché i vari servizi di luce, acqua e quant’altro servono per chi lavora in cantiere. Poi ci sono le spese ordinarie, che abbiamo comunque, e un’infinità di spese straordinarie, dall’organizzazione delle assemblee alle parcelle di tecnici, periti, avvocati… L’assicurazione ci aiuta all’interno dei massimali previsti, ma si va ben oltre. Senza considerare il mancato usufrutto dell’appartamento, dell’eventuale affitto, che non esistono più arredi, dei ricordi bruciati nell’incendio come foto, oggetti d’infanzia e quant’altro. Chi ci risarcirà di tutto questo, la giustizia? I tempi di quella italiana li sappiamo, sono lunghissimi. Intanto il problema economico, per tutti noi, c’è e continuerà ad esserci».

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