8.2 C
Milano
25. 04. 2024 11:16

A Milano si paga tutto: abbiamo dimenticato i latini

Un pedaggio per entrare in città, uno per andare in centro e uno anche per i residenti; e il futuro cosa ci riserverà?

Più letti

A Milano si paga tutto. Non che non accada anche in altre città, ci mancherebbe, ma il trend che si sta percependo in questa metropoli inizia a spaventare. Perché ogni mattina un abitante di Milano, ma anche uno dell’area metropolitana o chiunque debba accedere alla città per qualsivoglia motivo, sa che dovrà pagare un pedaggio. E se l’Area C tutto sommato aveva un suo perché, nata dal voler limitare il traffico nella zona centrale della città, la vita dell’Area B e il suo destino lasciano assai perplessi, visto che corrisponde alla cerchia ferroviaria e include quasi tutta la città (zona dove, oltretutto, si può entrare solo con alcune categorie di auto, quelle meno inquinanti. E il futuro cosa ci riserverà?

traffico pendolari a milano Blocco del traffico a Milano

A Milano si paga tutto, il dazio da pagare anche da parte dei residenti

Ora, allo studio, c’è l’idea che la città diventi a pagamento per tutti, anche per chi ci abita. Sì, anche i residenti, secondo il progetto studiato dal Comune di Milano, dovranno pagare; probabilmente con tariffe differenti, ma sempre di pedaggio si tratterà. Se ne è discusso in Consiglio Comunale, dove la maggioranza di centrosinistra formata da PD, Europa Verde, Riformisti per Milano, Lista Sala e Milano in Salute, ha portato avanti anche l’ipotesi di aumentare il ticket d’ingresso in Area C. Benzina sul fuoco, insomma…

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

trasporti a milano semaforo

Area B, Area C e ticket per i residenti, a Milano si paga tutto e pagano tutti 

Ovviamente è partita la discussione politica in seno al Consiglio Comunale, con la leghista Silvia Sardone che ha definito come «vette di follia» la proposta difesa, invece, da Arianna Censi, assessore alla mobilità. Resta in sospeso, per ora, l’ipotesi di parcheggio a pagamento anche per i residenti, di cui si parla dall’inizio dell’anno: «È un’ipotesi, ho chiesto ai tecnici di produrmi tutti gli scenari possibili e tutti i risultati ipoteticamente attendibili: il pass oneroso per la seconda auto, il pass oneroso per tutti e per nessuno. Poi la politica sulla base dei dati oggettivi deciderà che strada prendere» le parole dell’assessore Censi.

blocco del traffico a milano

Tra far cassa e ridurre le auto, a Milano si paga tutto

L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre, giustamente, le auto in circolazione in città. Si punta ad averne quattro ogni dieci abitanti entro il 2030: oggi ne abbiamo sei ogni dieci.

La classifica delle città più trafficate del mondo
La classifica delle città più trafficate del mondo
A Milano si paga tutto, ma non è un’eccezione 

A Milano si paga tutto, è vero, ma non è un’eccezione. Se qualcuno viaggia e ha avuto modo di entrare in città come Londra e Parigi, solo per citarne due, avrà visto che la dinamica è la stessa. Certo, c’è da sottolineare che gli stipendi in Italia sono fermi ormai da trent’anni mentre in altri paesi i salari sono stati parametrati al costo attuale della vita. Dunque, che fare? La risposta è: niente. Ormai queste, al pari anche del limite urbano a 30 km/h, sono politiche internazionali, quelle del network C40 del quale Milano fa parte assieme ad altre novantacinque grandi città di tutto il mondo. Un network dove ci sono amministrazioni pronte a combattere il cambiamento climatico, anche con misure drastiche.

blocco del traffico a milano

Ragioni di sostenibilità, ragioni di cassa: a Milano si paga tutto 

L’obiettivo di queste misure, come detto, è quello di ostacolare l’uso dell’auto in città e ridurre il parco auto. Certo, bisognerebbe rendere il trasporto pubblico, gli spostamenti a piedi e in bicicletta più reali, più concreti. Aspettare ore e arrivare in ritardo perché il treno non si palesava, non può aiutare; avere una pista ciclabile per chilometri salvo poi ritrovarsi nel bel mezzo del traffico delle auto, nemmeno. Senza dimenticare che, ancora oggi, ci sono zone della città scoperte dal trasporto pubblico. Dunque, in sintesi, prima di fare in modo che un milanese debba pagare qualsiasi cosa, forse è meglio lavorare su altre strade, su altre dinamiche: potenziare il trasporto pubblico, creare piste ciclabili che non vadano, però, a scontrarsi con il traffico automobilistico e così via. Ecco, la sintesi è tutta qui: i latini ci hanno insegnato che la virtù sta nel mezzo, quella linea mediana che dovrebbe essere perseguita, spesso, anche dalla ragione.

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...