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19. 04. 2024 12:59

Asilo Mariuccia per le donne da 120 anni, Baio: «Aiutiamo mamme e bambini nel segno di Ersilia Bronzini»

Da 120 anni la struttura accoglie mamme con bambini che hanno subito violenza o traumi psicologici

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Non un istituto per l’infanzia, ma una solida struttura per il futuro di donne in difficoltà. Così Asilo Mariuccia presenta la sua storia che ha avuto inizio a Milano nel 1902 per iniziativa di Ersilia Bronzini Majno – protagonista del movimento emancipazionista femminile milanese alla quale è stata recentemente intitolata la passeggiata in viale Majono – come ultima volontà della figlia Mariuccia, morta a 13 anni di difterite.

Da 120 anni Asilo Mariuccia accoglie mamme con bambini, Baio: «Importante la presenza di tante donne tra gli operatori»

La Fondazione Asilo Mariuccia Onlus è, oggi, una delle istituzioni più attive sul territorio, con sedi a Milano, Sesto San Giovanni e Valtravaglia (in provincia di Varese) – con oltre 5.500 persone aiutate dal principio – e si prospetta come rinascita sociale per molte donne, come racconta la Presidente Emanuela Baio.

Asilo MariucciaDa che anno ha avuto inizio la sua carica?
«Dal 28 dicembre 2022. Un grande onore per me essere la prima Presidente donna dell’Asilo Mariuccia, dopo la fondatrice Ersilia Bronzini Majno, figura che ho ammirato e studiato».

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Quando l’ha scoperta?
«Durante l’università. Ho conseguito la Laurea in Lettere con una tesi sull’Orfanotrofio Femminile della Stella di Milano. Proprio durante questi studi, ho incontrato per la prima volta la figura di Ersilia, una donna coraggiosa e illuminata, che si è sempre impegnata per i diritti delle donne e la tutela dei minori, in un’epoca di stereotipi e pregiudizi sociali».

Come riuscite a supportare nel concreto mamme e bambini in difficoltà?
«Le nostre educatrici, attraverso percorsi pedagogici ed educativi, studiati ad hoc per ogni singolo caso, si impegnano con pazienza e competenza a far superare il trauma, il dolore e la paura, a far riacquisire la fiducia in loro stesse e a individuare un percorso professionale idoneo».

Quali fasce di età sono interessate?
«A Porto Valtravaglia (una delle nostre sedi), sul Lago Maggiore, per esempio, accogliamo minori dai 13 ai 18 anni. Sono ragazzi che hanno gravi difficoltà familiari, sono soli o provengono dal circuito penale. Gli operatori li supportano a livello educativo e, successivamente, vengono formati per un futuro lavorativo e sociale, post comunità».

Come forma di riscatto sociale, quindi.
«Lavoriamo ogni giorno per far sì che Asilo Mariuccia diventi, per tutte e tutti, un ascensore sociale. Ѐ un’impresa ardua, ma nella nostra storia ci sono esempi significativi: circa l’80% delle nostre ospiti dell’area Metropolitana Milanese, a fine percorso, raggiungono l’autonomia, conquistano la genitorialità, ricostruiscono il rapporto con i propri figli ed escono dalla struttura con un contratto di lavoro solido. Lo possiamo definire Metodo Mariuccia».

In cosa consiste questo metodo?
«Attraverso la nostra area educativa e grazie alle partnership con enti del terzo settore, non offriamo solo accoglienza, ma ci prendiamo cura delle persone. Questo metodo è l’eredità che ci ha lasciato Ersilia e che l’Asilo Mariuccia porta avanti da 120 anni».

Ci sono vantaggi nel portare avanti tali principi come presidente donna?
«Non parlerei di “favoreggiare” ma di avere, sicuramente, una sensibilità diversa. Il 90% dei nostri operatori è femminile, e la presenza di tante donne può solo rafforzare e valorizzare la figura, anche professionale, delle donne».

A chi si ispira?
«A Ersilia Bronzini, naturalmente. Ogni volta che affronto un’istanza, mi pongo sempre la domanda “Cosa avrebbe fatto lei?”. Il suo esempio è la mia guida: è stata una donna lungimirante, ha anticipato i tempi. Nel 1902 le donne che leggevano erano pochissime, è stata Ersilia a insegnare a molte di loro a farlo. Non si preoccupava solo che conoscessero come gestire una casa, come era abitudine a quei tempi, ma anche del loro senso critico, della loro istruzione. Per il Novecento era una novità assoluta».

E la sua eredità vive ancora oggi.
«Tra le nostre ospiti ci sono, infatti, casi di persone analfabete. Accanto a corsi di lingua italiana, pensiamo anche ad un’alfabetizzazione minima informatica, per consentire un dialogo con le istituzioni, e basi di economia domestica e di nozioni finanziarie, per aprire un conto corrente una volta firmato un regolare contratto di lavoro. E’ un bel percorso di libertà, difficile, ma possibile».

 

Fondazione Asilo Mariuccia ONLUS
Via Giovanni Pacini 20, Milano
02.70.63.42.32 – 02.70.63.52.09
info@asilomariuccia.com

Per le richieste di inserimento per le comunità e gli alloggi per l’autonomia mamma-bambino di Milano e Sesto San Giovanni: assistentesociale@asilomariuccia.com

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