Il blackout a Milano dei giorni scorsi, a quanto pare, continua ad esistere. Dopo l’episodio serale dell’11 luglio, che ha lasciato molti quartieri al buio, la città ha affrontato un nuovo e significativo calo di corrente la mattina di domenica 21 luglio 2024. Questo secondo blackout a Milano, durato dalle 11.00 alle 13.00, ha causato gravi disagi, non solo per i residenti ma soprattutto per le attività commerciali.
Blackout a Milano, un problema che non si ferma
Il ripetersi dei blackout a Milano sta diventando una preoccupazione crescente. I continui cali di corrente mettono in luce una vulnerabilità sistemica della rete elettrica cittadina, che sembra non essere in grado di sostenere la domanda durante i periodi di caldo intenso. Questo è particolarmente preoccupante in una città come Milano, dove le temperature estive possono raggiungere livelli elevati, aumentando l’uso di condizionatori e altri apparecchi elettrici.
Le conseguenze per le attività commerciali
Mentre i blackout possono rappresentare un fastidio per le famiglie, per le attività commerciali sono un vero e proprio disastro. I bar, i ristoranti e i supermercati, che spesso non dispongono di generatori d’emergenza, sono tra i più colpiti. La mancanza di corrente per due ore può portare alla perdita di prodotti refrigerati e congelati, con gravi danni economici.
Inoltre, l’interruzione del servizio può allontanare i clienti, riducendo ulteriormente i guadagni in un momento in cui molte attività stanno ancora cercando di riprendersi dagli effetti della pandemia. A loro chi penserà? In questo momento la risposta appare chiara: nessuno. La AIRAI, l’Associazione Imprese Retailers Alimentari Italiane che cura gli interessi di tutte le attività di retailing come supermercati e affini, ha fatto sapere che monitorerà l’evolversi della situazione. Ma, ad oggi, nulla sembra muoversi.
Testimonianze dirette
Un proprietario di un servizio di ristoro in corso di Porta Vittoria, che per ovvi motivi ha chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato: «Non possiamo continuare così. Ogni blackout ci costa centinaia di euro in prodotti persi e clienti scontenti. Senza contare il danno all’attrezzatura che può derivare da interruzioni improvvise di corrente». Questa situazione è insostenibile per molte attività che già operano con margini di profitto spesso non enormi.
Un appello alle autorità
È chiaro che Milano deve affrontare urgentemente il problema dei blackout. Le autorità cittadine e i gestori della rete elettrica devono collaborare per trovare soluzioni durature. Questo potrebbe includere l’aggiornamento delle infrastrutture elettriche, l’implementazione di sistemi di backup più robusti e la promozione di comportamenti più sostenibili tra i cittadini.
Le autorità hanno già invitato i cittadini a limitare l’uso di elettrodomestici pesanti durante le ore di punta e a impostare i condizionatori a temperature moderate. Tuttavia, queste misure preventive non sono sufficienti da sole. È necessario un intervento strutturale per garantire che la rete elettrica possa sostenere la domanda durante i periodi di picco.
Milano non può permettersi di essere una città in cui i blackout diventano la norma. La continuità dell’energia elettrica è essenziale per il benessere dei cittadini e per la sopravvivenza delle attività commerciali. Le autorità devono agire rapidamente per risolvere questo problema e garantire che Milano rimanga una città moderna e funzionale. Solo attraverso un impegno serio e coordinato si potrà evitare che la città continui a trovarsi al buio.
Le cause dei blackout a Milano e la posizione di Unareti
I guasti sulla rete elettrica sono stati principalmente causati dal sovraccarico del sistema, dovuto all’uso massiccio dei condizionatori durante le giornate di caldo intenso. Negli ultimi sette giorni, con temperature che hanno raggiunto i 34 gradi, i consumi di energia sono stati costantemente superiori del 30% rispetto alla settimana precedente. «Giovedì 18 luglio – ha dichiarato Unareti, società che gestisce la distribuzione di energia elettrica e gas in alcuni territori – è stato registrato un nuovo picco di carico sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica, il massimo carico registrato a partire dal 2023».
Reazioni e commenti dei cittadini, i social si scatenano
I cittadini milanesi hanno reagito con una miscela di frustrazione e ironia. Mentre alcuni si sono lamentati sui social media, scrivendo commenti come «Proviamo a non pagare le bollette» e «Milano è tornata nel 1882», altri hanno cercato di prendere la situazione con umorismo, improvvisandosi umoristi con frasi come «Un’ode al frigorifero (spento)».
Le risposte delle autorità
Unareti, l’azienda che gestisce la distribuzione di energia elettrica e gas in città, ha cercato di rassicurare i cittadini, dichiarando che «la gran parte delle interruzioni del servizio vengono risolte in breve tempo e comunque, escluse specifiche situazioni come quella che ha colpito il Tribunale e le vie limitrofe, mediamente entro 90 minuti grazie al sistema di telecontrollo e alle squadre operative sul territorio». Tuttavia, per situazioni particolari come quelle al Palazzo di Giustizia, i tempi di riparazione possono allungarsi fino a 8 ore.
Qui qualcuno mente, chiaramente
I blackout a singhiozzo a Milano stanno causando gravi disagi a cittadini e attività commerciali, mettendo in evidenza la vulnerabilità della rete elettrica cittadina. E mentre Unareti rassicura, dicendo che i tempi di ripristino della rete sono abbastanza nella norma, dall’altra ci sono titolari di aziende e privati che vivono costantemente con l’andirivieni della corrente, una situazione che davvero riproietta Milano indietro di un secolo. Qui, in sintesi, qualcuno mente. È imperativo che le autorità e le aziende di gestione energetica intervengano con soluzioni strutturali per garantire la continuità del servizio. E che dicano la verità, perché non si può giuocare con la qualità della vita dei cittadini.