Uno studio del Policlinico San Matteo di Pavia conferma quanto già ipotizzato dal professor Remuzzi nei giorni scorsi, ovvero l’impossibilità di contagiare per i “debolmente positivi”. Per verificare se il coronavirus fosse ancora infettante o meno i ricercatori hanno messo in coltura i campioni di 280 persone clinicamente guarite con cariche virali basse.
«Se il virus è integro infatti, può infettare le cellule – spiega Fausto Baldanti, responsabile del reparto di Virologia del San Matteo -. Su 280, abbiamo visto che il segnale di sopravvivenza del virus era meno del 3%. In fase di risoluzione sintomi, il loro virus non è quindi infettante».
Nel frattempo i dati raccolti quest’oggi dimostrano come ancora una volta l’andamento epidemiologico registri un aumento in linea con i valori rilevati nelle ultime settimane.
I dati. L’ultimo bollettino diffuso da Regione Lombardia conta ormai 93.111 casi positivi (+143, mentre ieri l’aumento era stato di 128). I decessi raggiungono quota 16.573: sono 3, mentre ieri le vittime erano state 13.
Negli ospedali. I ricoverati nelle terapie intensive scendono di due unità a quota 51. Negli altri reparti presenti 1.047 ricoverati con una diminuzione di 213 degenti, dato in miglioramento rispetto ai 141 registrati ieri. In totale i tamponi elaborati nelle ultime 24 ore sono stati 7.726, valore simile ai 7.825 test della giornata precedente.
Milano. Nell’area metropolitana milanese i contagi crescono in maniera contenuta: i casi di infezione sono 24.184, di cui 10.289 nel capoluogo meneghino. Secondo le rilevazioni l’aumento in tutta la provincia è stato di 23 positivi, mentre a Milano città si contano 15 nuovi casi, dato non dissimile rispetto a ieri (+18).