La carne di coccodrillo sbarca a Milano e lo fa a prezzi non esattamente modici: 280 euro per un vasetto contente filetti o patè del rettile. A presentare il prodotto è stata l’azienda Savannah Delights alla fiera internazionale Tuttofood di Milano: dal 2021, infatti, il ministero della Salute ha dato il via libera alla commercializzazione di carne di coccodrillo (specie “Crocodylus nilotikus”) proveniente da allevamenti, in ottemperanza a una norma europea.
Carne di coccodrillo ma non solo: gli altri cibi di lusso
L’imprenditore Georges El Badaoui ha spiegato al quotidiano Repubblica che la carne arriva da cinque Paesi autorizzati: Svizzera, Botswana, Vietnam, Sud Africa e Zimbabwe. Un vasetto di filetti all’olio di argan extravergine da 250 grammi raggiunge un prezzo di 280 euro. La carne di coccodrillo ha “un sapore e una consistenza unici”, si legge sul sito dell’azienda specializzata in prodotti gourmet di lusso, che già mette in commercio articoli come la bresaola di zebra affinata in foglia d’oro 24 carati.
Carne di coccodrillo, la vergogna degli allevamenti
Insomma l’ennesimo cibo di lusso riservato a pochi eletti e di cui avremmo fatto volentieri a meno. E non solo per una questione economica. Un’inchiesta dell’associazione animalista PetaAsia ha infatti documentato i metodi barbari e le condizioni di vita orrende con cui coccodrilli e serpenti vengono allevati – in Italia è attualmente vietato -, per poi essere uccisi per soddisfare la richiesta di un mercato alimentare sempre più in crescita.
Come si ottiene la carne di coccodrillo: una barbarie assurda
La pratica più comune per uccidere i coccodrilli consiste nello stordimento e in una pugnalata sulla testa con una lama che dovrebbe provocare la morte all’istante, ma che nella maggior parte dei casi recide il midollo spinale procurando nell’animale soltanto la paralisi. Un metodo di una violenza inaudita che causa all’animale un terribile dolore, con la morte che può arrivare anche dopo un’ora e mezza di agonia.