Si fa un gran parlare del tema della casa a Milano, anche qui si è posto più volte, perché in esso sono racchiuse molte delle problematiche della città, le sue diseguaglianze e la sua capacità o incapacità di accogliere i cittadini nel modo migliore. Molto si dice e poco si fa, purtroppo. Quindi c’è da accogliere davvero con speranza ed entusiasmo il piano elaborato dall’assessore Maran, 133 pagine frutto di studi e confronti con gli attori del settore e i migliori tecnici a disposizione.
Per il tema casa a Milano si guarda con speranza al “piano Maran”
Sono pagine che si possono facilmente capire anche senza essere dei tecnici. Soprattutto, quello che salta all’occhio in modo positivo e innovativo è che il tema dell’abitare in città non è più affrontato solo in termini di “case popolari”, ma riguarda uno strato più ampio di popolazione. Si cerca di affrontare e risolvere i temi dei cittadini più poveri, ma al tempo stesso si immagina una strada per consentire a quella piccola borghesia, spesso fatta di famiglie giovani, troppo “ricche” per una casa popolare ma spesso troppo “povere” per acquistare sul mercato, di trovare un’abitazione abbordabile.
E’ un piano ambizioso, che prevede la creazione di una società ad hoc e l’integrazione del lavoro sul tema tra pubblico e privato e, all’interno del pubblico, il superamento delle storiche divisioni e incapacità di collaborazioni tra Comune e Regione (che, tramite Aler, detiene una grande fetta delle case popolari a Milano). Insomma, siamo di fronte dopo anni a un piano strategico, di medio e lungo periodo sulla casa a Milano. Ora serve che questo piano cammini politicamente: ci vorrà tutta la volontà e la capacità di superare interessi di parte e, talvolta, di bottega.
