L’aria che tira? Milanesi unanimi: «Va fatto di più». Maran: «Abbiamo un PGT ambizioso» – Video

«Subito un Green new deal, l’Italia è in prima linea per l’ambiente»: lo aveva promesso il premier Conte durante l’assemblea Onu di settembre e settimana scorsa il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il cosiddetto “Decreto Clima”, contenente tutta una serie di iniziative volte ad incidere sulla questione ambientale, più che mai attuale.

 

Nel frattempo una ricerca Domus Ipsi, prendendo in analisi le principali città europee, ha individuato Milano come il capoluogo con la maggiore forza attrattiva nei confronti dell’estero. Tra i tanti elementi positivi evidenziati dallo studio, però, spicca ancora quello che potremmo definire il tallone d’Achille della Madonnina: la qualità dell’aria. Tema più che mai nelle corde dell’assessore Pierfrancesco Maran, che a Mi-Tomorrow ricorda: «Finalmente si parla di clima in maniera concreta».

Pierfrancesco Maran
Pierfrancesco Maran

Quindi, Maran, bene che il Consiglio dei Ministri abbia approvato la scorsa settimana il decreto “Clima”?
«Bisogna sempre guardare positivamente le iniziative che si muovono verso una certa direzione. Alcune azioni previste dal provvedimento sono interessanti, mentre altre andrebbero implementate. In Italia, però, è necessario ricordarsi che non si parte da zero. Possiamo prendere ad esempio il tema delle ristrutturazioni in chiave di risparmio energetico. Siamo uno dei paesi in Europa con la percentuale di agevolazioni fiscali più alta sulla tematica».

Ma fra i tanti aspetti che rendono Milano una delle più interessanti città d’Europa, la ricerca Domus Ipsi ricorda che la qualità dell’aria resta ancora un deficit.
«Effettivamente la qualità dell’aria è un problema per Milano e per tutta la Pianura Padana. La conformazione geografica non gioca a nostro favore. La presenza delle Alpi frena l’efficacia dei venti e limita la circolazione dell’aria. Tuttavia, nonostante la situazione sia ancora critica, le analisi mostrano dati in miglioramento rispetto agli anni precedenti».

Pochi giorni fa in Consiglio comunale è stato finalmente approvato il Piano Regolatore del Territorio. Sono obiettivi credibili per il 2030?
«Il Piano esprime attraverso delle idee chiare quello che Milano vuole essere. Certamente per arrivare a questo traguardo importante c’è la necessità di seguire fino in fondo la strada. Ritengo gli obiettivi fissati perfettamente fattibili. Ad esempio in 10 anni si potranno realizzare i 20 parchi previsti. Anche dal punto di vista delle abitazioni abbiamo già individuato circa 70mila vani da rendere accessibili attraverso un canone agevolato».

Il concetto di ecosostenibilità passa anche attraverso l’immagine di una mobilità alternativa. A dicembre si riparte con i servizi di monopattino free floating. Le norme, riviste, dureranno più a lungo delle precedenti?
«Spero proprio di sì. L’aspetto più rilevante è rappresentato dalla volontà di cambiare la mobilità urbana. Il cambiamento, però, passa dal rispetto delle regole. Io per primo sono un amante del monopattino, ma bisogna tutelare in primis coloro che vanno a piedi. Per questo motivo anche i mezzi free floating dovranno attenersi al regolamento stradale».

A proposito di free floating, a che punto siamo con il recupero delle bici gialle di Ofo dopo l’ottimo lavoro partito dal Municipio 3?
«La mobilità alternativa è un mercato in espansione, si sa che in questa fase qualche azienda è destinata a sopperire come nel caso di Ofo. Tuttavia abbiamo già recuperato svariate bici gialle per la città. Ne restano ancora alcune, invito i cittadini a contattare in caso di nuovi ritrovamenti il Comune oppure l’Amsa».

Il miglioramento della mobilità urbana è determinato anche dall’ampliamento della rete metropolitana, con i cantieri della M4 che continuano però ad essere una piaga per i commercianti della zone interessate.
«Purtroppo i benefici generati dagli scavi della nuova linea si vedranno al termine dell’opera. Mi rendo conto che al momento alcune criticità interessino i commercianti della zona. Negli anni sono stati stanziati diversi milioni per lenire la situazione di queste attività anche se purtroppo non si è potuto porre completamente rimedio ai disagi provocati. Ripeto, tutti potranno godere dei benefici della linea M4 a fine cantiere. Saranno proprio gli esercizi commerciali a giovare particolarmente del passaggio della nuova linea in futuro, un po’ come già avvenuto per le attività intorno alle fermate della M5».

Decreto Clima,
le cifre in euro

255 milioni
come “bonus mobilità” da utilizzare entro i prossimi tre anni anche per l’acquisto di biciclette normali o a pedalata assistita

40 milioni
per finanziare progetti per la creazione, il prolungamento e ammodernamento di corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale

30 milioni
per la messa a dimora di alberi, di reimpianto e di silvicoltura, la creazione di foreste urbane e periurbane, nelle città metropolitane

20 milioni
per l’implementazione del servizio di trasporto scolastico con mezzi ibridi, elettrici o non inferiori a Euro 6 immatricolati dal primo settembre di quest’anno

5.000
per gli esercenti che attrezzeranno degli spazi (green corner) per la vendita di prodotti sfusi o alla spina

Fabio Chianura
Fabio Chianura

«Troppe macchine»
Fabio Chianura
42 anni, impiegato
«L’aria di Milano è densa. Ci sono veramente troppe auto. Per migliorarne la qualità bisognerebbe incentivare l’utilizzo della metropolitana e dei mezzi pubblici, ma anche estendere la rete di piste ciclabili. Credo che la gente andrebbe volentieri in bici se non rischiasse di finire investita ad ogni incrocio… Ovviamente si sa che una delle fonti di inquinamento principali per la nostra città è rappresentata dal riscaldamento, ma non possiamo certo privarne le abitazioni per salvaguardare l’ambiente».

Roberto Beghelli
Roberto Beghelli

«Una mano lava l’altra»
Roberto Beghelli
53 anni, avvocato
«Occorre incentivare i mezzi di trasporto pubblico, ma quest’operazione dovrebbe essere condotta seguendo una certa logica. Penso a chi viene dall’hinterland: magari per arrivare in un certo punto della città deve utilizzare la macchina, poi per forza di cose la deve lasciare in un parcheggio pagandoci la sosta. Poi si ritroverà a prendere i mezzi e a pagare nuovamente il biglietto. Ecco, incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici significa anche renderli più diffusi e accessibili».

Matteo Maurizi
Matteo Maurizi

«Varare misure forti»
Matteo Maurizi
24 anni, stagista
«A volte l’aria a Milano è davvero irrespirabile. Ma, avendo vissuto anche a Torino, devo dire che è una problema riguardante tutta la Pianura Padana. Ci vorrebbero delle misure forti come il miglioramento del sistema di trasporti. Non che qui la metropolitana non funzioni bene, ma il servizio dovrebbe essere ancora più capillare estendendosi maggiormente verso l’esterno e servendo meglio anche le periferie. Perché purtroppo durante le ore di punta certi tratti sono impraticabili».

Elena Casanova
Elena Casanova

«Meno auto per famiglia»
Elena Casanova
28 anni, addetta noleggio auto
«Per migliorare la qualità dell’aria bisognerebbe ridurre gli autoveicoli a disposizione di una sola famiglia. In pratica ognuno di noi ormai possiede un’auto. E poi, senza dubbio, sarebbe importante ampliare le aree verdi all’interno della città potenziando i percorsi ciclabili. Non che non ce ne siano abbastanza, ma effettivamente molte zone risultano ancora non coperte. Io per prima mi sentirei più sicura e di conseguenza maggiormente invogliata ad andare in bici».

Marco Crucini
Marco Crucini

«Sulla strada giusta»
Marco Crucini
45 anni, funzionario
«Credo che Milano si stia muovendo nella maniera giusta. Negli ultimi anni ha compiuto scelte importanti in chiave di ecosostenibilità e di tutela ambientale. Certo, c’è ancora tanto da fare. Uno dei punti da sviluppare ancora è l’incentivazione ad utilizzare sempre più i mezzi. Stesso discorso per la mobilità alternativa: di conseguenza sarebbe necessario porre alcune limitazioni alle auto. Anche l’ampliamento delle aree verdi è un ottimo spunto, ma su questo già so che ci stanno lavorando».

Serena Calabro
Serena Calabro

«Abbassiamo i prezzi»
Serena Calabrò
21 anni, addetta fast food
«Per migliorare la qualità dell’aria di Milano bisognerebbe incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e su questo siamo tutti d’accordo, ma ognuno di noi dovrebbe già perseguire abitudini migliori, come ad esempio evitare di fumare. Bisognerebbe anche utilizzare di più le aree verdi, continuando ad implementarle. Sempre. Tornando al discorso dei mezzi, in molti sarebbero invogliati ad utilizzarli se si smettesse di alzarne le tariffe. E poi diciamo la verità: ormai ci sono troppi scioperi!».

Veronika Bagdi
Veronika Bagdi

«L’elettrico per tutti»
Veronika Bagdi
35 anni, dottoressa in scienze giuridiche
«Al giorno d’oggi le tematiche ambientali sono un argomento particolarmente sentito, sempre presente su qualunque mezzo di comunicazione. Il miglioramento della qualità dell’aria passa da incentivi all’utilizzo dei mezzi pubblici in tutte le zone della città, ma anche dalla promozione della mobilità elettrica, che dovrebbe essere maggiormente accessibile. Milano è anche una città ricca di aree verdi, ma bisognerebbe continuare a svilupparne. Stesso discorso per le piste ciclabili».

Serena Bruneri
Serena Bruneri

«Milano città attenta»
Serena Bruneri
25 anni, revisore contabile
«Tra le città italiane Milano è una delle più attente all’ecosistema. Il sistema di trasporti è sviluppato in maniera adeguata, infatti i cittadini preferiscono muoversi in metro piuttosto che in taxi o in auto soprattutto a causa del traffico. Consiglierei, però, di installare più cestini nelle aree periferiche, dove si trova spesso immondizia gettata per strada. A livello di aree verdi c’è un buono sviluppo. Mi viene da pensare al nuovo orto vicino alla Scala, l’orto botanico di Brera oppure le palme in Duomo».


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