Eicma 2019, pronti per il moto rivoluzionario? – Video

I motori sono pronti a rombare per la 77esima edizione dell’Esposizione Internazionale del Ciclo e del Motociclo. Per Eicma 2019, in scena dal 7 al 10 novembre presso i consueti spazi di Fieramilano a Rho, gli organizzatori hanno promesso un “moto rivoluzionario” dalla portata globale.

 

E come dar loro torto: a calcare il palcoscenico tecnologico saranno perlopiù espositori provenienti dall’estero e la percentuale di marchi stranieri presenti supererà il 60% del totale. Sarà la manifestazione più imponente di sempre con oltre 1.800 stand e produttori provenienti da oltre 40 Paesi.

Saranno adibiti addirittura due padiglioni in più rispetto all’anno scorso. Tuttavia il Made non sarà messo in ombra, anzi: rimarrà protagonista fondante della rassegna. La filiera nazionale legata alle due ruote continua ad essere protagonista nel mondo per qualità, stile ed ingegno: il salone diventerà la migliore occasione per celebrarla.

L’elettrico. L’headline “moto rivoluzionario” non è stata scelta certamente a caso, ma per celebrare il maestro Leonardo da Vinci nell’anno del cinquecentesimo anniversario dalla sua scomparsa. Con il genio italiano l’esposizione internazionale ha in comune quel credo senza limiti nell’innovazione da applicare ad ogni forma di movimento ed una fiducia smisurata nel progresso. Innovazione che strizza l’occhio indubbiamente alla tematica ambientale e protende i suoi sforzi sempre più all’elettrico.

«L’elettrico è il futuro», conferma il numero 1 di Eicma Andrea Dell’Orto. E i numeri sono tutti dalla sua parte, come testimonia la costante crescita del comparto. Non mancheranno le sorprese tra i nuovissimi modelli elettrici che spazieranno dai comodi scooter per districarsi nel traffico cittadino fino alle più agguerrite superbike.

Ridemood. Lo spettacolo di Eicma non sarà semplicemente rilegato al quartiere fieristico, ma invaderà con il suo entusiasmo l’intera città. Con Ridemood lo spirito della manifestazione si espanderà anche tra le vie cittadine attraverso un folto palinsesto di iniziative, collaborazioni ed eventi gratuiti promossi per raccontare il sensazionale universo delle due ruote. C’è chi dice che dopo ogni edizione di Eicma il mondo delle due ruote non sia più lo stesso. Non vi resta che scoprirlo, ancora una volta.

Andrea Dell'Orto
Andrea Dell’Orto

«Sarà un’edizione straordinaria»
Andrea Dell’Orto: «Un evento per Milano»

La carriera professionale di Andrea Dell’Orto è segnata fin dal principio dalla presenza delle due ruote. Laureato in ingegneria gestionale, ha ricoperto diversi ruoli chiavi nell’azienda di famiglia. Fino ad Eicma.

Un’edizione senza precedenti: è così?
«Sì, dobbiamo prepararci ad un’edizione straordinaria. Quest’anno parteciperanno 1.800 brand provenienti da 43 Paesi. Avremo anche due padiglioni in più. Andremo oltre le frontiere tecnologiche, attraverso l’innovazione».

Si riferisce all’elettrico?
«L’elettrico è un elemento portante, ma l’innovazione riguarderà anche le nascenti startup e tutte le aziende che proiettano la propria tradizione verso il futuro».

Come sta il settore motociclistico?
«A differenza dell’automotive mantiene un trend positivo. I dati degli ultimi nove mesi registrano una crescita del 6,4% delle immatricolazioni di motoveicoli».

Qual è il mezzo più venduto?
«Indubbiamente lo scooter, che conquista una fetta di mercato pari al 56%».

E lo stato di salute del Made in Italy?
«Ottimo. L’Italia è il primo paese in Europa per la vendita e la produzione dei motocicli».

Dice anche la sua nel ramo delle cosiddette ebike?
«I marchi italiani hanno messo sul mercato 170mila unità, di cui 100mila sono state prodotte direttamente sul nostro territorio. In base ai numeri siamo subito dietro ai leader di settore in Europa, come ad esempio la Germania».

Tornando ad Eicma, che spettacolo ci attende quest’anno?
«Il cuore è il MotoLive, quest’anno ci saranno anche padiglioni adibiti con piste per gli eventi racing. Poi con Ridemood lo show uscirà anche dal quartiere fieristico».

Come mai questa scelta?
«Eicma non è solo un evento per appassionati di motocicli, ma per l’intera città di Milano e per l’Italia. Uscire al di fuori della fiera significa portare per le strade l’entusiasmo dell’universo delle due ruote». FI

ORARI D’APERTURA

Giovedì 7 novembre dalle 9.30 alle 18.30
Venerdì 8 novembre dalle 9.30 alle 22.00
Sabato 9 novembre dalle 9.30 alle 18.30
Domenica 10 novembre dalle 9.30 alle 18.30

BIGLIETTI

Visitatore: 19 euro online su eicma.it, 23 euro alle casse
Operatore: 15 euro previa pre-registrazione online, 16 euro alle casse
Bambini da 0 a 8 anni: gratis
Bambini da 9 a 13 anni: 12 euro
Ragazzi dai 14 a 17 anni: 15 euro
Over 65: 12 euro
Serale: 12 euro (solo venerdì 8 novembre dalle 18.00)
Donna: gratis venerdì 8 novembre

COME ARRIVARE

M1 Rho Fiera (biglietto 2 euro valido 90 minuti)
Linea S5 Varese – Milano Passante – Treviglio (direzione Varese – fermata Rho FieraMilano)
Linea S6 Novara – Milano Passante – Treviglio (direzione Novara – fermata Rho FieraMilano)
Linea interregionale Milano Centrale – Torino, fermata Rho FieraMilano

PARCHEGGI

Fiera Milano (P1, PM1, PM2, P2, P3, P4, P5)
Corrispondenza metropolitana (Bisceglie, Molino Dorino, Lampugnano, San Leonardo, Cascina Gobba, Cologno Nord, Gessate, Crescenzago, Romolo, Famagosta, San Donato)
Moto: gratuito all’interno del comprensorio fieristico di Porta Ovest – PM1

Centauro si nasce: con Margherita Abis dieci perché

1 Mitici. È chiaro anche dal nome. I centauri sono esseri mitologici. Nati da un amore che non sarebbe dovuto sbocciare, sono figure che fondono perfettamente il corpo da uomo con uno da cavallo. Una simbiosi che si basa su un amore incontrollato, come quello tra il motociclista in sella al suo veicolo

2 Costume. I rapporti tra motociclisti sono regolati da normative non scritte che identificano i motociclisti come gli appartenenti a un clan speciale. La prima regola è il saluto reciproco tra loro e poi ci sono dei gesti specifici. Dal saluto a V, al colpetto di clacson e altri segnali che invitano i “colleghi” a prestare attenzione

3 La nicchia. E anche i giochi dei segnali e dei saluti, sottostanno a determinate regole. Chi guida moto sportive e chi guida Harley non si salutano tra loro. Non si salutano nemmeno motociclisti e scooteristi. Non è nota la motivazione, ma sono regole che chi cavalca una due ruote deve conoscere

4 We are family. Alla base di questi gesti c’è il rispetto reciproco, il senso di aggregazione, di aiuto e di famiglia che la motocicletta porta con sé. Un’indole che, per forza di cose, si deve aver dentro sin dalla nascita. Perché la moto non è un semplice oggetto da possedere, ma uno stile di vita

5 Volume. La moto è come la musica. Come raccontano spesso i centauri più appassionati, esiste un forte legame tra le due cose. Quelle vibrazioni che penetrano nelle ossa quando si ascolta a palla un pezzo rock, sono le stesse che emanano i motori quando si surriscaldano.

6 Liberi tutti. Centauri si nasce perché la moto rappresenta uno dei bisogni più profondi della persona: sacrificare comodità e sicurezza per la libertà. Chi sta in sella a una moto è talmente innamorato della vita da desiderare di viverla costantemente al massimo, con audacia e follia

7 Adventure time. Questo senso di libertà e bisogno di allontanarsi dalle oppressioni è ciò che rispecchia i centauri. I motociclisti scelgono i viaggi avventurosi, con una cerchia ristretta ma fidatissima. Gli amici giusti, il lavoro dei sogni, il partner che non cerca di cambiarti. Perché il centauro non viene a patti, mai

8 Vis a vis. Il centauro si espone, ed entra in connessione con il mondo che lo circonda. È un dato di fatto che in sella a una moto si sia più esposti: alla brezza leggera o al sole caldo che illumina la strada; così come alle intemperie. Ma il motociclista non teme tutto ciò e sa come affrontarlo

9 We are the champions. La moto non sta in equilibrio da sola e per stare sulla sua sella non basta sapersela cavare ma bisogna eccellere nella guida. I centuri devono essere sempre attenti, aver una risposta massima, e soprattutto avere cervello. Per stare sulla moto bisogna emergere, essere un po’ dei campioni

10 Into the wild. La moto non conosce confini. Non ci sono cinture e portiere che ti separano dal mondo ma si è da soli con i rumori, le temperature e gli odori della strada. Senza barriere. I moto-dipendenti sono spesso amanti della natura e dello stare all’aria aperta. Un’indole che non può che essere innata


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