Dopo dieci anni dal concorso pubblico, stanno per terminare finalmente i lavori di realizzazione del nuovo quartier generale di Eni a San Donato Milanese. L’opera, progettata da Nemesis Architechts e Morphosis Architects, potrebbe dunque vedere la luce entro la fine del 2022. A riferirlo sono stati Michele Molé e Susanna Tradati, i due esponenti dello studio di architettura romano, in un incontro organizzato dall’Ordine degli architetti di Milano.
Sede Eni a San Donato Milanese, finalmente finiti i lavori
La consegna delle chiavi, presunta, dovrebbe avvenire entro la fine del 2022. Il nuovo quartier generale di Eni sorgerà a Metanopoli, la “città ideale” progettata dai già citati studi di architettura. La struttura sarà sostenibile, come ormai viene richiesto quasi da prassi, innovativa e si andrà ad affiancare alla già presente struttura delle quattro torri e all’edificio che ospita Gabetti & Isola.

Il racconto di Molé
Illustrando il progetto Molè ha spiegato: «Non eravamo in un contesto qualsiasi ma a Metanopoli un luogo dove si è sviluppato il sogno lecorbusiano della ville radiosa di una città parco, anche se con la cultura estetica architettonica di quegli anni, con edifici astratti, torri che in qualche modo occupavano dei lotti verdi, il nuovo disegno si è dovuto adeguare a questo» si legge su The Brief. La struttura, dicevamo: «In edificio a loop che tende ad essere generato dal suolo e che va ad interpretare quella che era l’attività fondamentale di Eni, ciò quella dell’estrazione, dell’indagine del terreno. Il nostro progetto voleva diventare una sorta di stratificazione artificiale o per meglio dire qualcosa che provenendo dal suolo diventasse architettura».
Il complesso della nuova sede Eni a San Donato Milanese
Il complesso è costituito da tre torri, denominate Icon, Landmark e Sky-garden, unite da una galleria. Le facciate hanno un vetro speciale a bassa emissione termica all’interno, mentre all’esterno sarà affiancato da un brise-soleil di acciaio microforato e rame ossidato. In chiave di sostenibilità, sarà presente un sistema fotovoltaico che si estenderà a tutte le coperture e che potrà fornire oltre la metà dell’energia necessaria al funzionamento del complesso. Ferro e calcestruzzo provengono da meno di 200 km dal cantiere e contengono percentuali di riciclato maggiori al 90% per il ferro e superiori al 5% per il calcestruzzo. Tutte le pitture, le vernici, i rivestimenti, le moquette sono previsti a bassissima emissione di Voc.