10.7 C
Milano
18. 04. 2024 22:07

Giorgio Panariello al Teatro Lirico, doppia data sold-out: «Vi racconto la favola mia»

Le imitazioni, il successo, Celentano, il Milan. Giorgio Panariello, sold-out domani e domenica al Teatro Lirico Giorgio Gaber, si racconta senza nessun filtro. Partendo proprio da quel «ragazzino che ha realizzato il suo sogno»

Più letti

Due serate già sold out da tempo al Teatro Lirico Giorgio Gaber e la necessità di aggiungere una nuova data al Teatro Arcimboldi il 13 marzo. La comicità di Giorgio Panariello si prepara a travolgere Milano con La favola mia, spettacolo nato nel 2020 con l’intento di celebrare i 20 anni dal grandissimo successo televisivo di Torno sabato.

«Il titolo ha molti significati – racconta l’artista toscano a Mi-Tomorrow –: La favola mia è una canzone di Renato Zero, quindi un omaggio a chi mi ha permesso di diventare popolare davanti al grande pubblico grazie alla sua imitazione. Poi nel testo c’è una frase molto significativa che dice dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai».

Giorgio Panariello atteso al Teatro Lirico

Cosa vedremo sul palco?
«Il racconto di questo ragazzino della Versilia adottato dai nonni che fin da bambino voleva fare spettacolo e piano piano negli anni è riuscito a realizzare il suo sogno. Ci riesce attraverso i personaggi che ha creato e che ripropongo al pubblico. Dietro la loro maschera c’è la mia storia».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Che risposta ha avuto dal pubblico?
«Lo spettacolo è piaciuto molto. È uno dei più belli che ho fatto, molto intimo. Col sorriso racconto le cose belle e brutte che possono accadere nella vita. Sul palco sono me stesso e la gente lo percepisce».

panariello

Quali sono stati i suoi punti di riferimento a inizio carriera?
«Quando ho iniziato negli anni ’80 e facevo l’imitatore in radio c’era Gigi Sabani che aveva rivoluzionato l’arte dell’imitazione, lui non aveva bisogno di truccarsi, gli bastava un cappello e un paio di occhiali. Poi innamorandomi del cinema sono rimasto affascinato da Roberto Benigni e Carlo Verdone. In questo momento se dovessi dire il mito di cui sento più la mancanza direi Gigi Proietti».

Quando ha capito che la sua carriera aveva svoltato definitivamente?
«Quando ho ricevuto una telefonata di Adriano Celentano. Io avevo già assaggiato il successo, ma più che altro a livello locale. Le quattro puntate di Torno Sabato di Montecatini sono state la svolta. Celentano ha voluto salutarmi e farmi i complimenti».

Oggi è più difficile fare comicità?
«È molto più difficile. La concorrenza è aumentata anche per via di internet. A volte propongo agli autori delle cose e loro mi dicono che stanno già facendo cose simili su Instagram o su Tik Tok. Bisogna trovare nuovi modi per stimolare il pubblico che è sempre più esigente».

I suoi personaggi sono cambiati per stare al passo coi tempi?
«A volte si prova a modificarli, ad esempio avevo pensato a Mario il bagnino che interveniva sulla questione ambientale come Greta Thunberg. Penso, però, sia difficile inserirli in contesti diversi da quelli originali. Piuttosto che mettere un personaggio vecchio nell’attualità è meglio trovarne uno nuovo come ho fatto con Naomo che si ispirava a gente come Flavio Briatore e Stefano Ricucci».

Che personaggio potrebbe essere adatto a questo momento storico?
«Potrei inventare un politico trasformista oppure il capo politico del partito degli indecisi che appare sempre quando fanno i sondaggi sulle elezioni. Sarebbe un personaggio molto “gaberiano”».

Una carriera divisa tra teatro, cinema e tv, dov’è il vero amore?
«Nel mondo dello spettacolo mi piace fare tante cose e confrontarmi con tutto. Il teatro è il posto dove sono più me stesso e mi esprimo meglio, una sorta di comfort zone».

Che futuro ha la tv cosiddetta generalista?
«Alcuni programmi continuano a ottenere grandi risultati e per fortuna c’è ancora un pubblico che guarda la televisione, ma non si possono più garantire gli ascolti di una volta. Questo porta meno introiti e crea un effetto domino che penalizza nuove idee. Si rischia molto meno perché il bacino degli spettatori si è ristretto».

Dopo l’esperienza come giudice di Tale e quale show potrebbe esserci quella da concorrente?
«Per il momento spero di avere il calendario sempre pieno con le cose che amo fare. A volte, però, nei talent si scoprono dei grandi talenti».

Si avvicina il Festival di Sanremo, che ricordi ha della sua conduzione nel 2006?
«È stata un’esperienza che ho rivalutato nel tempo. Inizialmente fu un po’ traumatica e serviva molto pelo sullo stomaco».

Ci sono delle canzoni che hanno rappresentato dei momenti chiave della sua carriera?
«Sicuramente quelle di Renato Zero. Poi direi The final countdown degli Europe che era la sigla del mio primo programma radiofonico. Infine cito due brani di Rino Gaetano: Ma il cielo è sempre più blu, che ha dato il titolo a un mio programma tv e A mano a mano, che ascolto sempre nel camerino dieci minuti prima di salire sul palco».

Un toscano che tifa Milan, com’è successo?
«Spesso pensano che sia tifoso della Fiorentina, ma io ho vissuto in Versilia dove c’è spazio per tutte le fedi calcistiche. Io sono cresciuto con gli zii milanisti e il Milan mi è entrato nel cuore. Abbiamo goduto più di altri, ci ha dato tante gioie, ma ogni tanto ci tocca anche soffrire».

Zaniolo sì o Zaniolo no?
«Sì. Zaniolo è un ragazzo che bisogna saper gestire, ma lo vorrei al Milan. Secondo me non è ancora sbocciato del tutto quindi meglio prenderlo e piuttosto che vederlo esplodere in un’altra squadra. Se si riesce a sbloccare è fortissimo».

Che rapporto ha con Milano?
«Vengo a Milano almeno due o tre volte alla settimana. La mia fidanzata è cremonese, ma vive da sempre a Milano. A Roma ho il lavoro e la base operativa, ma ho tanti amici a Milano. L’ho vista crescere e svilupparsi. Una volta via Melchiorre Gioia era periferia, ora è considerata centro. Ho visto crescere i prezzi delle case, è sempre più cara».

Domani e domenica alle 21.00
Teatro Lirico Giorgio Gaber
Via Larga 14, Milano
Biglietti: sold-out nei canali ufficiali di vendita

Giorgio Panariello, dal cinema ai record tv passando per Sanremo

Fiorentino di nascita e versiliese di adozione, Giorgio Panariello già da bambino aveva capito che il mondo dello spettacolo sarebbe stato nel suo destino. Ora che di anni ne ha 62 può dire di essersi tolto parecchie soddisfazioni tra teatro, cinema, televisione. Gli inizi sono in Toscana nell’universo delle tv locali al fianco di Carlo Conti fino al grande successo di Torno sabato nel 2000 che lo consacra ufficialmente e, grazie al quale, si aggiudica sia il Telegatto che l’Oscar Tv come personaggio dell’anno.

Famoso per i suoi eccentrici personaggi da Mario il bagnino al bambino Simone, da Lello Splendor a Naomo, parodia di Flavio Briatore, diventa velocemente uno dei volti più apprezzati dal pubblico italiano al punto da essere scelto come conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo del 2006. Al cinema lavora in diverse occasioni con l’amico Leonardo Pieraccioni e con Vincenzo Salemme mentre è lui stesso regista di Bagnomaria e di Al momento giusto.

Proprio insieme agli amici Pieraccioni e Conti nel 2016 porta in scena lo scoppiettante show che prende il nome dai suoi tre protagonisti. Nel suo curriculum anche tre libri, l’ultimo uscito per Mondadori nel 2020, Io sono mio fratello, dedicato al fratello scomparso per ipotermia nel 2011. Recentemente lo abbiamo visto giudice di Tale e quale show, ma il primo grande amore resta il teatro e anche quest’anno sarà in tour nelle sale italiane con La favola mia, prodotto da Friends & Partners.panariello

E per marzo Panariello annuncia una nuova data all’Arcimboldi

«Se ci fosse un dio dello spettacolo lo dovrei ringraziare tutti i giorni perché il 28 e il 29 di gennaio il Teatro Lirico di Milano è già sold-out. Molte persone sono rimaste fuori, così abbiamo pensato di farvi e farmi un bel regalo: torneremo a Milano il 13 di marzo, questa volta però al Teatro degli Arcimboldi». Panariello annuncia così sul nostro profilo Instagram la nuova data milanese.

Non solo Panariello, che febbraio al Teatro Lirico

Dal 3 al 5 febbraio
NOTRE DAME DE PARIS
BALLETTO MILANO
Biglietti: da 30 euro

Dal 7 al 12 febbraio
SAMUSA
VIRGINIA RAFFAELE
Biglietti: sold-out presso i canali ufficiali di vendita

25 febbraio
MUSICO AMBULANTE TOUR
FABIO CONCATO
Biglietti: da 37 euro

Dal 28 febbraio al 2 marzo
LA MADRE DI EVA
STEFANIA ROCCA
Biglietti: da 29 euro

In breve

FantaMunicipio #26: come tanti Ciceroni fai da te, alla scoperta di alcuni angoli di quartiere

Quante volte camminiamo per la città, magari distratti o di fretta, e non ci accorgiamo di quello che ci...