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19. 04. 2024 08:12

Giornata mondiale contro l’omobilesbotransfobia: Milano continua a combattere ma la strada è ancora lunga

I dati pubblicati da Istat e Unar sono tutt'altro che rassicuranti. Il capoluogo lombardo è sicuramente più avanti rispetto al resto d'Italia

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Oggi, mercoledì 17 maggio 2023, si celebra la giornata mondiale contro l’omobilesbotransfobia, la bifobia e la transfobia. Una giornata molto importante di cui abbiamo bisogno e che ci ricorda, ancora una volta, di quante e di quali discriminazioni siano soggette le persone omosessuali, bisessuali e transessuali nel nostro Paese. E sì, queste discriminazioni purtroppo avvengono anche in una città che si vanta di essere aperta e all’avanguardia come Milano.

Omobilesbotransfobia e non solo: a che punto siamo?

In occasione di questo giorno dedicato alle persone bersaglio di atti di omofobia, Istat e Unar pubblicano un’indagine che rivela che ben il 41,4% di omosessuali e bisessuali si sentono discriminati sul luogo di lavoro. Ma purtroppo non è l’unico posto. Anche nella vita quotidiana e sociale spesso proprio costoro sono vittime di atti e insulti fatti solamente sulla base del loro orientamento sessuale.

La giornata internazionale contro l’omobilesbotransfobia, «vede un’Italia alle ultime posizioni in Europa per la tutela dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali», fa sapere Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8 di Milano, riprendendo i dati Istat e Unar. Secondo la Rainbow Map tracciata da Ilga, il punteggio di 24,76% colloca nostro Paese 34esimo fra gli Stati del Continente e 22esimo nell’Unione europea. L’Italia si trova ultima tra i Paesi fondatori dell’Ue e sotto buona parte di quelli dell’Est.

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Sono almeno 165 le vittime di omolesbobitransfobia in Italia, secondo i dati raccolti tra aprile 2022 e marzo 2023 da omofobia.org. Il 40% degli episodi si verificano per strada e il 6% sul luogo di lavoro. E tra tutte le denunce che vengono fatte, circa il 50% riguardano addirittura aggressioni fisiche o omicidi. Dei dati insomma tutt’altro che rassicuranti e che ci spingono, ancora una volta, ad agire e fare qualcosa per cambiare la situazione.

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Omobilesbotransfobia, la strada per combatterla è ancora lunga

Se è vero che da una parte Milano è sicuramente più avanti rispetto ad altre città italiane per quanto riguarda la lotta all’omofobia, dall’altra è anche impossibile non ricordare quanto successo qualche mese fa proprio all’interno del capoluogo lombardo quando il sindaco Beppe Sala si è visto costretto a fare un grandissimo passo indietro per quanto riguarda le famiglie arcobaleno.

Ma Milano non si arrende. In un’Italia governata da personalità che sembrano voler limitare la libertà delle persone e fingere che la comunità LGBTQIA+ non esista, i milanesi non esitano a difendere chi si sente discriminato e a combattere anche per i loro diritti.

Certo, la strada da fare è ancora lunga e Milano da sola non può combattere un Governo intero. Però passo dopo passo, manifestazione dopo manifestazione, un po’ alla volta, le cose potrebbero cambiare. O almeno questa è la speranza della città.

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