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25. 04. 2024 02:25

Lombardia prima Regione per vittime di bullismo, Crespi: «Scuola e famiglia devono fare squadra»

Nella giornata mondiale contro il bullismo, la psichiatra Giovanna Crespi fornisce consigli per prevenire un fenomeno in crescita

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I numeri sono sempre in crescita per un fenomeno che continua la sua espansione e vede nelle Lombardia la prima Regione per vittime di bullismo. I dati dell’Osservatorio Indifesa 2022-2023 realizzato da Terre des Hommes con OneDay e ScuolaZoo in occasione della Giornata Mondiale contro il bullismo – che cade oggi, 7 febbraio – rivelano che il 43,2% dei ragazzi e delle ragazze lombarde è stata vittima di bullismo o cyberbullismo.

Giornata Mondiale contro il bullismo: 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è vittima di bullismo via Internet una o più volte al mese

Il più diffuso dei quattro tipi (verbale, sociale, fisico e cyberbullismo) è quello che colpisce i ragazzi nel loro aspetto fisico, costringendo molti di loro, il 33%, a soffrire in silenzio. Anche Andrea Premoli, il diciottenne milanese che è appena stato nominato Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, ha raccontato di essere stato vittima di questa forma di prevaricazione.

«I dati lombardi sono in linea con l’andamento a livello nazionale, anche se il bullismo sembra più frequente al Nord, soprattutto nelle zone disagiate», spiega a Mi-Tomorrow Giovanna Crespi, dirigente medico psichiatra UOC Dipendenze di Monza, ASST Monza. Per diversi anni la dottoressa ha lavorato come ricercatrice per l’Ospedale San Raffaele-Villa Turro.

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bullismoPerché questi numeri in Lombardia?
«Nelle aree metropolitane vi sono più zone disagiate dove l’integrazione è problematica e dove il bullismo si insinua con maggior facilità. I dati di un’indagine conoscitiva Istat su questo tema evidenziano che le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore ai ragazzi».

Anche il cyberbullismo è molto diffuso.
«Si è sviluppato a seguito dell’ampio utilizzo dei mezzi di comunicazione online e il rischio di esserne vittima del cyberbullismo è maggiore per i giovanissimi. Dai dati Istat emerge che circa il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è risultato vittima di prepotenze tramite cellulare o Internet una o più volte al mese, mentre la quota scende al 5,2% tra i ragazzi dai 14 a 17 anni».

Quali effetti genera?
«È un serio problema di salute pubblica. Diversi studi indicano anche la correlazione fra essere stati vittima di bullismo e l’abbandono scolastico. Le vittime possono presentare disturbi d’ansia e dell’umore, ideazione suicidaria, autolesionismo e aumenti il rischio di sviluppare disturbi correlati ad abuso e dipendenza da alcol e/o da sostanze psicoattive».

Cosa può fare la scuola?
«La scuola è il primo luogo di relazioni sociali per i bambini e per questo è importante che venga insegnata l’apertura verso la diversità e il rispetto degli altri e favorite l’autostima e la capacità di affrontare i conflitti. Riconoscere il bullismo non è sempre facile e per contrastarlo dovrebbero attivarsi sia la scuola che la famiglia: è importante che genitori e insegnanti comunichino tra loro e si metta in atto un intervento condiviso e coerente».

In che modo?
«Se un genitore ha il sospetto che il proprio figlio sia vittima o autore di episodi di bullismo, la prima cosa da fare è parlare e confrontarsi con gli insegnanti. Viceversa, se è un insegnante ad accorgersene, dovrebbe convocare i genitori, sia del bullo che della vittima, e organizzare una strategia condivisa per porre fine alle prevaricazioni. La strategia migliore per debellare il fenomeno è la prevenzione, con un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere comportamenti sbagliati».

Cosa possono fare i genitori a casa?
«Per quanto riguarda il cyberbullismo è buona norma collocare il computer in una stanza centrale della casa e attivare il parental control (filtri) ai dispositivi utilizzati; affiancare i più piccoli nella navigazione dando consigli sui siti da evitare e insegnare ai ragazzi a non accettare mai di incontrarsi personalmente, magari di nascosto, con chi hanno conosciuto in rete».

 

43,2%
la percentuale di chi dichiara di essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo
69%
chi ritiene che la scuola non faccia abbastanza prevenzione
33,2%
chi perde autostima e fiducia negli altri dopo aver subito atti di bullismo
20%
chi si allontana dai coetanei
17.6%
chi ha sofferto di ansia sociale e attacchi di panico
17.3%
chi ha subito un peggioramento del rendimento scolastico o rifiuto della scuola
10%
chi soffre di disturbi alimentari
9%
chi soffre di depressione
7,26%
chi ha messo in atto gesti di autolesionismo

Fonte: Osservatorio Indifesa 2022-2023 sui ragazzi lombardi di Terre des Hommes / OneDay / ScuolaZoo

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