Il coronavirus accompagna la nostra quotidianità ormai da un anno. Il virus oltre ad aver scaturito un’emergenza sanitaria è anche la causa di una delle peggiori crisi economiche degli ultimi anni. Nonostante ciò l’unica cosa che sembra restare invariata a Milano è il prezzo degli affitti.
La situazione. Un monolocale a Greco di circa 35 metri quadri costa ancora 700 euro al mese, mentre una sistemazione di metratura simile al Trotter 750 euro. I prezzi delle case sono saliti costantemente negli ultimi anni e non sembrano voler cedere il passo. I proprietari preferiscono tenere sfitti gli spazi piuttosto che ritoccare i canoni al ribasso assumendosi il rischio di morosità o mancato rilascio dell’appartamento.
«Bisogna rendere abbordabile il mercato privato composto dai singoli proprietari che puntano al massimo ritorno – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Palazzo Marino ha offerto incentivi precisi per convincere i proprietari immobiliari a mettere in gioco gli spazi vuoti».
La strategia per convincere i proprietari segue due direttive. Da una parte il rilancio del canone concordato (il proprietario si impegna a lasciare l’affitto più basso di un 25-30 per cento rispetto ai prezzi di mercato e il Comune compensa con un contributo pubblico recentemente reso più consistente con agevolazioni fiscali e un fondo ad hoc che copre fino a 18 mesi contro il rischio di morosità).
Dall’altra i nuovi bandi del «super affitto», anche qui con compensazioni pubbliche. «Occorre una convergenza di sforzi – ribadisce Rabaiotti -. Le agenzie immobiliari non propongono in modo efficace le soluzioni a canone calmierato, dal canto loro i proprietari immobiliari dovrebbero ammorbidire le aspettative. Il proprietario continua a sentirsi minacciato dall’inquilino e l’inquilino minacciato dallo strapotere della proprietà. La legge dovrebbe ripartire da un diverso bilanciamento dei rapporti tra le parti. In una fase difficile abbiamo bisogno di venirci incontro per poter ripartire senza ulteriori sofferenze».