Se sei uno studente fuori sede e studi a Milano, l’unica soluzione è farsi il segno della croce. E sperare di trovare una soluzione equa, giusta e accogliente. Perché è proprio questo quello che cerca uno studente fuori sede: una casa accogliente, dietro il pagamento di una cifra giusta ed equa. Ma fare questo a Milano, a quanto pare, è impossibile. Cifre folli e case malsane ci portano a dire che, forse, Milano non è una città accogliente per gli studenti fuori sede che ci abitano.
Milano, perché non accogliere gli studenti fuori sede nel miglior modo possibile?
Anche perché a Milano, di studenti fuori sede, ce ne sono parecchi e per diversi motivi. In primis perché la città offre un panorama molto vasto di studi e di strutture universitarie di primissimo livello (Bocconi, Bicocca, Statale, Iulm, Cattolica e così via), che attirano ovviamente anche studenti che provengono da altre parti d’Italia e non solo. E poi perché comunque è una città viva, che proietta i giovani anche in una dimensione diversa. E quindi, piace. La domanda dunque è: non si può davvero fare nulla per questi ragazzi? Dobbiamo lasciarli in preda a questo o quel padrone di casa che decide di fare a modo suo?

L’odissea della ricerca di una stanza
La ricerca di una stanza per gli studenti fuorisede a Milano è sempre più difficile. E il rischio concreto rischia di essere quello di perdere studenti. Infastiditi dal guardare gli annunci su internet di strutture bellissime per poi rendersi conto, una volta visitate, di trovarsi di fronte a loculi, vere catapecchie. Che magari si trovano non «a cinque minuti a piedi dalla stazione della metropolitana», come riportato nell’annuncio sul web, ma magari anche a distanze ben più impegnative. Un annuncio su tutti lascia senza parole: casa da condividere con altre nove persone alla modica cifra di 600 euro mensili, più 50 euro di spese fisse.
Un mercato folle ma allineato
Quel prezzo, 600 euro mensili, è del resto in linea con gli affitti per studenti a Milano. Una singola costa in media 620 euro al mese, ma si può arrivare anche a 800 euro nel centro storico. La città dell’accoglienza, quella aperta anche a chi è diverso, ha idee diverse e vive in modo diverso, davvero non può fare nulla per questi poveri ragazzi (e i loro genitori, che devono mantenerli?).