Undici anni fa, per Fabrizio 2009, programma di Fabio Fazio su Raitre dedicato al decennale dalla scomparsa di De André, almeno cento radio trasmisero in simultanea Amore che vieni, amore che vai. Aderirono in tanti, dai grandi network nazionali alle medie e piccole realtà locali, e fu già qualcosa di straordinario (e bellissimo). Segnatevi, però, la data di domani, perché il 20 marzo 2020 passerà alla storia come la giornata de La Radio per l’Italia.
Il fatto non troverà posto magari nelle antologie scolastiche, come l’emergenza coronavirus con cui stiamo facendo i conti ormai da qualche settimana, ma di sicuro sarà una pagina importante nella storia dei media italiani. Trattasi, infatti, di una Prima a tutti gli effetti: a quasi un secolo di distanza dal via delle trasmissioni radiofoniche in Italia, nel 1924, tutte le radio del nostro Paese, nazionali e locali, grandi e piccole, si uniranno domani per un’iniziativa senza precedenti, La Radio per l’Italia. Tanti canali, un solo grido: insieme ce la faremo.
20 marzo 2020 – La Radio per l’Italia
Anticipazioni. Concretamente, alle 11.00 tutte le emittenti aderenti a La Radio per l’Italia trasmetteranno in contemporanea, in FM, ma anche in Dab, tv e in streaming sui relativi siti e App, l’Inno di Mameli, seguito da tre canzoni che fanno parte della nostra storia musicale: si tratta di Azzurro di Adriano Celentano, de La canzone del sole di Lucio Battisti e di Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno.
Balcony Music. Scelta non casuale: i brani sono nella top 10 di Balcony Music, la speciale classifica della settimana coi brani più graditi dai balconi d’Italia, dopo i numerosi appuntamenti dei giorni scorsi, stilata dal Mei per monitorare il gradimento del pubblico. In questa prima settimana la classifica è dominata dall’Inno di Mameli: sul podio Azzurro e Il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. Gettonate, però, anche Viva l’Italia di Francesco De Gregori, L’Italiano di Toto Cutugno e proprio La canzone del sole di Lucio Battisti.
Il senso. Dai quattro canali di Radio Rai a Rtl 102.5, da Radio Montecarlo a Rds, passando, tra le altre, per 105, Radio 24, R101, Radio Capital, Radio Deejay, Virgin Radio e Radio Italia, che coordina un po’ il tutto, fino a Radio Radicale e Radio Maria: tutti insieme in un ideale girotondo lungo 1.300 chilometri. Mano nella mano anche le tante emittenti radiofoniche locali che aderiscono alle associazioni Aeranti-Corallo (oltre 400 le radio locali rappresentate) e Frt-Confindustria Radio Tv. Una grande famiglia, insomma, al di là dei rispettivi claim e delle normali “lotte” per gli ascolti in un mercato assai agguerrito, per un inedito ed emozionante flash mob sonoro: un messaggio di speranza all’Italia e a tutti gli italiani per ribadire che questa fase di emergenza legata alla diffusione del coronavirus si supera stando insieme.
In radio stat virtus. Le radio si uniscono e la radio unisce il Paese, senza che ci si tocchi, unendo cuori e pensieri con un unico obiettivo: resistere, con la consapevolezza che mai come oggi l’Italia è unita» il commento di Marco Montrone, presidente dell’Associazione Radio Locali di Confindustria Radio Tv. Insomma, per una volta non conta il canale, ma solo il contenuto. Ecco, allora, l’invito: sintonizzarsi sulla propria stazione radio preferita, alzare il volume, aprire le finestre e uscire sui balconi per cantare tutti insieme, magari tornando a sventolare il tricolore o mostrando un simbolo dell’Italia, per un momento che sia di riflessione e buon auspicio. In radio stat virtus.
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Cosa sentiremo domani alle 11.00 grazie a La Radio per l’Italia
Inno di Mameli, Il Canto degli Italiani
Tutti lo conoscono come Inno di Mameli, ma è Il Canto degli Italiani: scritto nel 1847 dal ventenne Goffredo Mameli, studente e patriota, è stato musicato da Michele Novaro. L’immediatezza dei versi e l’impeto della melodia ne hanno fatto il canto più amato dell’unificazione, dalla stagione risorgimentale in poi. Nel 1946 è scelto come inno nazionale, restando, però, “provvisorio” fino al 2017.
Azzurro
«Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua…»: chi non ha cantato questi versi almeno una volta? Azzurro è un piccolo pezzo di storia della musica italiana. Il brano, scritto da Vito Pallavicini e Michele Virano e musicato da un giovane Paolo Conte, ha più di mezzo secolo: è stato pubblicato, infatti, nel 1968 ed è uno dei più grandi successi del suo interprete, Adriano Celentano.
La canzone del sole
È “la” canzone per chi inizia a strimpellare una chitarra a qualsiasi età: basta impratichirsi con i tre accordi (La, Mi, Re) ed è subito karaoke, come davanti a un falò sulla spiaggia. Il brano fu il 13º singolo di Lucio Battisti, scritto nel 1971 assieme al sodale Mogol: quest’ultimo trasse ispirazione da una vacanza d’infanzia a Silvi Marina, in Abruzzo, dove conobbe un’amica chiamata “Titty”.
Nel blu dipinto di blu
È la canzone italiana più famosa all’estero assieme a ‘O sole mio: Nel blu dipinto di blu, interpretata da Domenico Modugno (in coppia con Johnny Dorelli), vince nel 1958 il Festival di Sanremo: in totale si calcola che il brano, conosciuto anche come Volare, abbia venduto oltre 22 milioni di copie nel mondo, 1° in classifica negli Usa per 5 settimane (unicum a oggi per una canzone italiana).
Al via anche 14 giorni di dj set senza sosta
È in programma anche un dj set ininterrotto di 340 ore trasmesso in live streaming per far ballare le persone dalle proprie case e battere il record del mondo attuale di 240 ore di fila. La maratona di 14 giorni, chiamata Musica in quarantena, si terrà al Tempio del futuro perduto di Milano da domani alle 21.00 fino al 3 aprile e verrà trasmessa gratuitamente su tutti i canali web del centro culturale. Sul palco si esibirà il collettivo di dj residenti dello spazio milanese, che vivrà per due settimane in consolle intervallando musica elettronica, hip hop, indie, contemporanea folk ed etnica da tutto il mondo.